La meningite ha spento il suo sorriso: oggi l’addio al papà ucciso dal batterio

I funerali di Kristian Gobbetti alle 16 a Montanaso

Kristian Gobbetti, 41 anni

Kristian Gobbetti, 41 anni

Montanaso Lombardo (Lodi), 20 gennaio 2016 - Un sorriso spento troppo presto. Oggi pomeriggio alla famiglia, agli amici, alla comunità di Montanaso tocca la prova più dura: dare l’addio a Kristian Gobbetti, 41 anni, stroncato da un batterio che non gli ha lasciato scampo. I funerali saranno alle 16 alla parrocchia di San Giorgio Martire. "La comunità è molto segnata da questo evento – racconta don Stefano Grecchi, parroco di Montanaso e Arcagna –. Fin da quando abbiamo saputo del ricovero abbiamo pregato molto per lui e la sua famiglia".

Non è bastato, come non è bastato l’antibiotico salvavita che era stato fatto arrivare da Mantova. Più forte delle cure e del fisico allenato di Kristian, che in gioventù era anche stato allenatore di calcio in oratorio e che tuttora partecipava alle iniziative sportive sempre in oratorio, è stato lo pneumococco, batterio che l’uomo ha contratto a fine dicembre mentre era in vacanza a Formignana, nel Ferrarese, per trascorrere le festività natalizie con i parenti della moglie. La gioia si era presto trasformata in angoscia quando l’uomo aveva iniziato ad accusare febbre, vomito, dissenteria, nausea e difficoltà a reggersi in piedi. Gli eventi sono precipitati e il 41enne è finito, il 30 dicembre, nel reparto Rianimazione dell’ospedale Sant’Anna di Cona, a Ferrara, con una diagnosi infausta: meningite. Unica consolazione, nella disgrazia, è che la patologia è grave ma non infettiva e così nessuno dei parenti è stato sottoposto ad alcun tipo di profilassi. Dalla fine del 2015 si sono susseguiti giorni di angoscia e di speranza, sebbene l’uomo sia rimasto sempre molto grave. Due giorni fa l’epilogo tragico: il 41enne ha combattuto, ma nulla ha potuto contro le "complicanze sistemiche dell’infezione diffusa a tutti gli organi, comprendente anche la meningite". Le scarne parole dell’ospedale ferrarese, discrete e concordate con la famiglia, nascondono un dramma che coinvolge un paese intero.

Kristianche era dirigente in una ditta di profumi, lascia la moglie e due bimbi piccoli. In queste settimane in molti hanno manifestato la loro vicinanza anche alla mamma e al fratello. "Kristian era una persona molto solare – ricorda il parroco –. Discreto nelle parole ma con un carattere aperto che gli ha permesso di essere molto conosciuto e amato anche a Lodi. Partecipava, con i suoi figli, alle attività che l’oratorio organizza per i bambini". Nelle ultime ore tantissime dimostrazioni di affetto e vicinanza sono arrivate ai familiari anche attraverso i social network, che lo ricordano come una persona ricca di energia e positività. E che mancherà moltissimo.