Esperimento riuscito a Lodi Vecchio: promossi i migranti-spazzini volontari

Piace in paese il servizio reso dalle due squadre di stranieri che tre giorni su sette puliscono le strade

I migranti al lavoro raccolgono i rifiuti

I migranti al lavoro raccolgono i rifiuti

Lodi Vecchio, 27 ottobre 2015 - Migranti a lavoro come volontari: a Lodi Vecchio un esempio virtuoso di integrazione che viene promosso a pieni voti anche dai cittadini. Sembra funzionare l’iniziativa inaugurata poche settimane fa, con l’accordo firmato il 12 ottobre in Municipio tra l’amministrazione comunale e la società Alpa srl che da luglio gestisce il centro d’accoglienza di via Nazioni Unite. Sedici migranti, tutti con meno di 25 anni, in gran parte provenienti dalla Nigeria, solo qualcuno da Mali e Gambia, stanno ripulendo i marciapiedi da carte, foglie secche e erbacce. Le due squadre, da otto profughi ciascuna, armate di palette, scope e sacchetti per la raccolta della differenziata, hanno già effettuato diversi turni di lavoro. Tre volte alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) dalle 9 a mezzogiorno. Tutto sotto forma di puro volontariato. «Ottimo modo per far integrare i ragazzi che vengono ospitati nella struttura – spiega Giovanni Taglietti, pensionato, da sempre residente a Lodi Vecchio –. È giusto che i richiedenti asilo possano dare una mano alla comunità che li ha accolti. Non possono restare senza far niente in attesa dei documenti».

Una grande quantità di rifiuti è stata già raccolta nel sito archeologico di Laus Pompeia nelle prime settimane di servizio. Ieri mattina è toccato alla zona industriale, entro la prima settimana di novembre la squadra di spazzini dovrebbe arrivare anche nella piazza principale. "Non ho ancora avuto modo di vederli all’opera – dice Michele Patruno, che vive a Lodi Vecchio da anni –. Senza dubbio è un genere di iniziativa che non posso condannare, ma avrei preferito che fossero aiutati anche i nostri giovani al momento senza lavoro. Il Comune sta cercando di sfruttare la manodopera dei richiedenti asilo per riuscire a risolvere una criticità che non riesce più a tenere sotto controllo".

D’accordo con l’iniziativa Marco Faruffini. "Credo sia l’unico modo per far integrare questi ragazzi che scappano dalla guerra – dice il 29enne, titolare di una tabaccheria in paese –. Senza dubbio è un’attività di buonsenso che può aiutare la comunità che continua a ospitarli". Dello stesso parere anche Fabio Vanuzzi, 32 anni, residente a Lodi Vecchio da meno di un anno: "Finalmente un genere di iniziativa che servirà a fare del bene. Serve la buona volontà di tutti. Chi viene accolto deve essere aiutato ad integrarsi". Il servizio di pulizia, il primo della provincia di Lodi con l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale, ha convinto anche i più anziani del paese. "Sono favorevole – commenta Giuseppina Cesari, 85 anni, lodigiana doc –. Ho visto le due squadre di profughi raccogliere le foglie secche in piazza Santa Maria. Da troppo tempo vedo che anche il cimitero ha bisogno di una ripulita. Spero che questi ragazzi possano dare una mano".