Musulmano, regolare, istruito: ecco il migrante della provincia

I dati del rapporto annuale sulla presenza straniera nel territorio

Il pubblico alla presentazione del rapporto(Cavalleri)

Il pubblico alla presentazione del rapporto(Cavalleri)

Lodi, 5 maggio 2016 - Quello migratorio è ormai un fenomeno consolidato, spesso però percepito in maniera distorta rispetto alle sue reali dimensioni: ma realmente quanti emigranti passano per il nostro Paese? Quanti vi restano? Quanti di loro ottengono l’asilo politico? E quanti di loro risiedono nel territorio lodigiano? Il Rapporto annuale sulla presenza straniera in provincia di Lodi può rispondere in maniera esauriente a tutte queste domande. Uno dei curatori del lavoro è il dottor Alessio Menonna, che nel presentarlo ha allargato lo sguardo sul fenomeno migratorio generale per poi focalizzarsi sui dati che interessano il Lodigiano: "Nel 2015 gli arrivi via mare, attraverso le rotte italiana e greca, sono stati più di un milione. In Italia nel 2015 sono arrivati perlopiù eritrei, somali, nigeriani e sudanesi, che sono in genere uomini che affrontano questo viaggio per conto proprio e sono considerati migranti economici. Per la rotta greca invece passano in maggioranza siriani, iracheni e afghani, che viaggiano per nuclei familiari e sono veri e propri profughi di guerra. Nel 2015 sono sbarcati in Italia circa 154.000 migranti. 86.000 di loro hanno fatto richiesta di asilo politico, ottenuto però solo dal 5% dei richiedenti. Attualmente gli immigrati residenti in Europa sono circa 35 milioni su mezzo miliardo di abitanti. La maggior parte di loro inoltre vede in Italia e Grecia una sistemazione provvisoria, la loro vera direzione è il Nord Europa".

E nel Lodigiano? Nel Lodigiano risiedono oltre 30mila stranieri, lo 0,1 per cento in meno del 2014. "Perlopiù rumeni, egiziani, albanesi, marocchini, indiani. Solo il 5% di loro soggiorna irregolarmente, ma il 30% ha una posizione lavorativa irregolare. Il 40% è di religione musulmana, mentre sono in crescita gli immigrati ortodossi. Nel 2015 i neo arrivati sul territorio sono il 10, 15% del totale. Un dato che invece va al di sopra della media lombarda è quello della percentuale degli immigrati laureati presenti sul territorio, tra il 4, 7%, titoli di studio non sempre però spendibili sul mercato del lavoro". Sono in calo anche fenomeni considerati distintivi, come la maggiore presenza di immigrati di sesso maschile, che si va riequilibrando grazie anche ai ricongiungimenti familiari, e la coabitazione, soluzione sostituita negli anni del boom immobiliare dall’acquisto di case di proprietà e in quelli di crisi dall’affitto. La nuova sfida è secondo Menonna offrire condizioni di lavoro ragionevoli per le seconde generazioni, genericamente più istruite delle prime e meno propense ad accettare contratti per loro svantaggiosi.