Crolla la cassa integrazione: "Non ci sono più lavoratori"

Che davanti ci sia il segno più o il segno meno, i dati sulle ore di cassa integrazione nel lodigiano raccontano tutti una sola verità: è allarme rosso sull’occupazione. Secondo le stime diffuse dalla Fiom Cgil Lombardia il ricorso agli ammortizzatori sociali nel periodo ottobre 2013-settembre 2014 è cresciuto del 25,20 per cento rispetto allo stesso periodo tra il 2012 e il 2013 di Valentina Bertuccio D'Angelo

La Marcegaglia di Graffignana

La Marcegaglia di Graffignana

Lodi, 30 ottobre 2014 - Che davanti ci sia il segno più o il segno meno, i dati sulle ore di cassa integrazione nel lodigiano raccontano tutti una sola verità: è allarme rosso sull’occupazione. Secondo le stime diffuse dalla Fiom Cgil Lombardia il ricorso agli ammortizzatori sociali nel periodo ottobre 2013-settembre 2014 è cresciuto del 25,20 per cento rispetto allo stesso periodo tra il 2012 e il 2013. Tre milioni e 765.936 ore di ‘cassa’ da ottobre 2012 a settembre 2013 contro i 4 milioni e 715.033 negli undici mesi successivi. Trend in crescita anche se si analizza più nel dettaglio la situazione dei metalmeccanici: +10,24 per cento nello stesso range temporale. «A fare la parte del leone è la cassa integrazione ordinaria — spiega Giovanni Ranzini, Fiom Lodi —, mentre per quella in deroga, per cui non c’è certezza sui fondi, si registra uno stop».

Se si accorcvia lo sguardo al mese appena passato, cambia il segno davanti alle cifre ma non la drammaticità dell’analisi: lo scorso settembre le ore di cassa richieste sono state 110.683 contro le 759.888 dello stesso mese del 2013. Quel -85 per cento, così come il -93 per cento delle ore di cassa richieste solo per le tute blu, non traggano in inganno: significano solo che non ci sono più lavoratori per i quali chiedere paracaduti sociali. «Nell’anno precedente avevamo in corso diversi ammortizzatori in zona — prosegue Ranzini —, che poi però a lungo termine hanno portato a licenziamenti. Abbiamo perso numerosi posti di lavoro». Tra i casi più eclatanti che ancora si trascinano, c’è quello della Marcegaglia di Graffignana, che sta per terminare il lungo contratto di solidarietà e che tra un mese dovrebbe avviare la procedura di mobilità per 49 dipendenti su 92. Questo pomeriggio un incontro tra sindacati e proprietà cercherà di fare luce. Uno sprazzo di speranza viene invece dalla ex Giannoni, oggi Condevo, di Marudo: dopo diversi anni di sacrifici, tra ‘casse’ e altri istituti, dopo il licenziamento di 72 persone su 179, l’azienda ora sta investendo di nuovo. «Speriamo che questo porti a una stabilizzazione del lavoro».

valentina.bertuccio@ilgiorno.net