La mappa dei mestieri che nessuno vuole più fare: al primo posto c’è il perito

Cercate un’occupazione nel Lodigiano e non la trovate da tanto tempo? Se avete un certo interesse per la materia iniziate a pensare di formarvi in campo scientifico, ingegneristico e produttivo. Sono i professionisti tecnici di questi settori, sostanzialmente i “periti”, infatti i più ricercati di Tiziano Troianello

Annunci di lavoro (ImagoE)

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Lodi, 9 ottobre 2014 - Cercate un’occupazione nel Lodigiano e non la trovate da tanto tempo? Se avete un certo interesse per la materia iniziate a pensare di formarvi in campo scientifico, ingegneristico e produttivo. Sono i professionisti tecnici di questi settori, sostanzialmente i “periti”, infatti i più ricercati e i meno facili da trovare nel territorio. Su un totale di 50 figure di questo tipo che le aziende stimano di assumere entro la fine del 2014, 30 sono di “difficile reperimento”, ossia il 60%. Il quadro della situazione viene tracciato dalla Camera di commercio di Monza e Brianza che ha preso in considerazione tutte le previsioni di assunzione non stagionali. Al secondo posto risultano gli “specialisti in scienze matematiche, informatiche, fisiche e naturali”, ossia chimici, matematici, geologi e geofisici: ne servirebbero 40 per il 2014 e se ne trovano solo 20, il 50%. Sul terzo gradino del podio le “professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali”, assistenti agli anziani, asa, oss: di difficile reperimento sono il 33%, vale a dire 10 su 30.

Stessa percentuale con stessi numeri richiesti per artigiani e operai specializzati per l’industria estrattiva e l’edilizia e per gli artigiani e gli operai specializzati dell’industria alimentare e nelle lavorazioni di legno, tessile, pelle e spettacolo. Le commesse di negozio sono di difficile reperimento per il 31,6%. I titolari di punti vendita prevedono di assumerne 190 nel 2014 e 60 mancano all’appello. Di segretarie nel Lodigiano se ne cercano 70 e 20 non sono facili da trovare, il 28,6%. Mancano anche tecnici in attività amministrative e finanziarie (20 su 80) per il 25% ed esercenti e assistenti di viaggio ed estetisti (10 su 60) per il 16,7%. Nel Pavese invece i più ricercati sono baristi, cuochi, camerieri ed esercenti nelle attività di ristorazione: ne mancano 140 su 220 (il 63,6%). Poi chimici, fisici, matematici e geologi: ne servirebbero 10 su 20 (il 50%). Di architetti e ingegneri si prevede di assumerne 30 di cui il 33% (10) è di difficile reperimento. In provincia di Cremona invece i più difficili da trovare per le aziende sono gli artigiani e gli operai specializzati dell’industria alimentare, e nelle lavorazioni di legno, tessile, pelle e spettacolo (il 40% è di difficile reperimento). Al secondo posto artigiani e operai specializzati in edilizia.

tiziano.troianello@ilgiorno.net