Crepe sui muri e aule senza più porte: l’istituto Einaudi chiede aiuto

Lodi, il preside Luigi Garioni lancia un disperato Sos: "La manutenzione è quasi inesistente, aiutateci"

AL TIMONE Luigi Garioni

AL TIMONE Luigi Garioni

Lodi, 5 marzo 2015 - L’istituto Einaudi cade a pezzi. Crepe nei muri, pareti distrutte e ricoperte da scritte, sono quasi una consuetudine per gli oltre settecento studenti che frequentano ogni giorno l’edificio in via Spezzaferri. Più difficile abituarsi ai bagni sporchi. Per non parlare di quelle due aule dove le porte sono state letteralmente distrutte. E la lista dei ‘nei’ potrebbe essere ancora lunga. Questa la situazione con cui, docenti e alunni, sono costretti a convivere dal 1998, ossia da quando l’Einaudi ha abbandonato la vecchia sede in piazza Castello per fare spazio agli uffici della questura. Un trasferimento “provvisorio”, aveva assicurato allora la Provincia di Lodi, ma a distanza di quasi vent’anni, nulla è cambiato.

«La situazione è delicata per tutti – spiega Luigi Garioni, preside dell’istituto professionale dal mese di settembre dello scorso anno –. Non è facile gestire una struttura dedicata allo studio in queste condizioni. Siamo in costante contatto con gli uffici della Provincia di Lodi per coordinare una serie di interventi che per l’Einaudi sono fondamentali per assicurare un corretto funzionamento dell’istituto. L’ente provinciale non può gestire la manutenzione. Solo in un paio di occasioni, quando i calcinacci che cadevano dal soffitto sono stati davvero un pericolo per la sicurezza, sono intervenuti a risolvere il problema». L’annunciata chiusura dell’ente provinciale di Lodi, negli ultimi mesi, ha aumentato i disagi per chi frequenta l’edificio, mettendo a rischio persino l’accensione del riscaldamento nelle aule. Intanto, le iscrizioni continuano a crescere, mentre le condizioni per ospitare altri studenti all’interno della struttura si fanno sempre più difficili. Da qualche tempo il servizio di controllo all’ingresso dell’istituto professionale viene pagato dalle famiglie.

«Riusciamo a tirare avanti solo grazie al versamento di 100 euro che viene fatto in maniera facoltativa da quasi il 70% degli studenti – commenta il preside Garioni –. Tutti i fondi vengono investiti per risolvere buona parte delle criticità che sono presenti nella struttura. La Provincia non può concederci più fondi. Per fortuna non ha subito nessun taglio il servizio di assistenza ad personam, rivolto a studenti con disabilità, che continua a funzionare molto bene. Invece, la manutenzione dell’istituto è quasi inesistente. Il Comune di Lodi ci ha garantito il massimo sostegno in diverse occasioni, ma decisamente adesso non possiamo più continuare ad andare avanti in questo modo». Tra i problemi principali ci sono i servizi igienici al piano terra e al primo piano dell’edificio: trascurati, sporchi e qualcuno senza lavandino. La situazione non migliora all’interno delle aule. Lì, il degrado persiste, con crepe nei muri, pareti distrutte e infiltrazioni. Lascia perplessi anche la piccola palestra a disposizione degli studenti dell’Einaudi: una stanza non molto più grande di una normale aula dell’intero edificio. La situazione non cambia negli spogliatoi, dove le docce non sono state nemmeno realizzate.