Si schianta mentre torna dal lavoro: 32enne con tre figli resta invalido

Tavazzano, Abdessalem Riahi da 10 mesi non riesce a stare in piedi. La rotonda dove è avvenuto l'incidente non era segnalata

Abdessalem Riahi, 32 anni

Abdessalem Riahi, 32 anni

Tavazzano (Lodi), 11 febbraio 2016 - Una rotonda in costruzione senza illuminazione, un uomo che si schianta in motorino al rientro dal lavoro e una catena di complicazioni che lo hanno trasformato in invalido a soli 32 anni. È un’odissea quella che sta vivendo da dieci mesi Abdessalem Riahi, un egiziano residente a Tavazzano rimasto vittima di un brutto incidente stradale, avvenuto lo scorso 24 aprile lungo via Emilia. Erano le 5 del mattino e stava rientrando a casa dopo una notte di lavoro in un locale milanese, dove era assunto come buttafuori. In corrispondenza della nuova rotatoria di San Zenone, ha però perso il controllo della strada ed è finito in mezzo al rondò: un’opera accessoria della Teem che a quei tempi era ancora in fase di ultimazione, con i lampioni spenti e senza indicazioni stradali.

"Sono sempre andato al lavoro in treno – racconta Riahi – ma quel giorno avevo deciso di prendere il mio motorino perché era arrivata la bella stagione. Nella zona del nuovo casello della tangenziale, mi sono ritrovato due rotatorie: la prima l’ho vista, la seconda invece era buia e non era segnalata. Ho sbandato e sono finito in mezzo al rondò". Riahi ha perso i sensi e il motorino gli è caduto addosso, lacerandogli di netto la gamba sinistra. "Nessuno si è fermato ad aiutalo – continua la moglie, Elena Cafagna – quando ha ripeso i sensi mi ha chiamata col cellulare e io, terrorizzata, sono riuscita ad avvertire i soccorsi. La nostra vita è cambiata. Mio marito ha subìto tre operazioni chirurgiche in pochi giorni, i medici gli hanno riattaccato la gamba, ma ci sono state complicazioni e calcificazioni: oggi quell’arto non regge più. Lui non riesce a stare in piedi, non può nemmeno tenere in braccio il nostro terzo figlio di 18 mesi".

E così l’ex buttafuori della movida milanese si ritrova a vivere con un assegno di infortunio di 600 euro al mese, con moglie e tre figli piccoli a carico. E quello di febbraio sarà l’ultimo assegno dell’Inps. "Quel tratto di strada non era in sicurezza, non essendo illuminato, ci sono stati incidenti prima e dopo quello accaduto al mio cliente", spiega l’avvocato Giuseppe Bellanca, vicepresidente di Aivis, l’associazione vittime della strada che sta seguendo il caso gratuitamente. "Il rondò è stato messo in sicurezza soltanto dopo la nostra segnalazione. Il 19 gennaio abbiamo scritto alla Tangenziale Esterna Spa, concessionaria della strada, per chiedere il risarcimento danni attraverso la negoziazione assistita. Siamo stati dirottati sul Consorzio costruttori Teem, ma nessuno ci ha ancora risposto".

Il consorzio ha già attivato la procedura assicurativa e ha tempo fino al 18 febbraio per decidere se aderire o meno alla negoziazione assistita. "Tangenziale Esterna SpA, in quanto concessionaria dell’A58-Teem, non aveva e non ha alcuna responsabilità in ordine ai sinistri verificatisi lungo le arterie connesse, realizzate al di fuori del tracciato autostradale Melegnano-Agrate Brianza", fanno sapere dalla società. "Per quanto attiene il caso in questione, la società si è premurata di sollecitare il Consorzio costruttori Teem, competente in merito alla rotonda in costruzione teatro dell’incidente, a esaminare la richiesta di danni avanzata".