Giorno del ricordo. Il Prefetto di Lodi: "Non dobbiamo tacere"

Per Patrizia Palmisani, "con forza va ricordato l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe"

Il prefetto di Lodi, Patrizia Palmisani

Il prefetto di Lodi, Patrizia Palmisani

Lodi, 9 febbraio 2016 - "E' doloroso constatare come ancora oggi poco si sappia di quei quasi 20mila Italiani trucidati tra il 1943 e il 1947 e degli oltre 350mila italiani, soprattutto donne, bambini e anziani che dovettero abbandonare terrorizzati le loro terre, le loro radici, i loro affetti, la loro vita, per sfuggire a una carneficina dettata da una sorta di delirio ideologico, troppe vole protagonista della storia del secolo scorso". E' il messaggio del prefetto di Lodi Patrizia Palmisani in occasione del Giorno del ricordo, che si celebra il 10 febbraio per non dimenticare i martiri delle Foibe istriani. 

"La storia ci insegna che esistono stragi negate, fuorviate, minimizzate e nascoste nella speranza vile che possano finire nel dimenticatoio delle coscienze anestetizzate dall'ignoranza dei fatti. Personalmente però ho a cuore il tema della memoria e penso che le giornate del ricordo (Shoah, Foibe, Terrorismo e Stragi) siano un grande passo avanti per la civiltà di un Paese e materia fondamentale per le scuole, le istituzioni, la comunità. Ed è per questo che vogliamo qui oggi richiamare alla memoria questo tragico evento per riflettere e condannare ogni forma di prevaricazione e violenza comunque e verso chiunque si manifesti. La memoria ha una sua forza quando non è rito stantio e obbligato, ma quando ha dentro vigore e freschezza. Ed è per questo che con forza va ricordato l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe, ma egualmente l'odissea dell'esodo e del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita. Non dobbiamo quindi tacere. dobbiamo ripetere con forza che ricordare è un importante tassello per ristabilire verità storiche, talvolta negate o "dimenticate".