Sulle strade del Lodigiano è allarme erba alta

La Provincia ha pochi fondi da spendere e la visibilità alle rotonde e sulle ciclabili si riduce di LAURA DE BENEDETTI

Erba alta nel Lodigiano

Erba alta nel Lodigiano

Lodi, 1 maggio 2016 - La Provincia riuscirà a intervenire su rotatorie e ciclabili, invase dall’erba alta, con pericolo per la circolazione, grazie ai soldi risparmiati quest’inverno per la mancanza di nevicate; e, forse, anche con l’aiuto dei richiedenti asilo. "Siamo in esercizio provvisorio, per cui possiamo impegnare sul capitolo di spesa solo un dodicesimo di quello che avevamo già investito l’anno scorso – spiega il presidente dell’ente, Mauro Soldati – a ciò, però, si somma il fatto che abbiamo avuto risparmi sull’appalto neve, dato che questo inverno non ha nevicato. In totale abbiamo a disposizione 100mila euro che ci consentiranno due, al massimo tre sfalci rispetto ai 4-5 tagli periodici degli anni scorsi, e altri 100mila euro che intendiamo impiegare per sistemare la rotatoria a Orio Litta e per rifare la segnaletica orizzontale sulla rete stradale".

L’erba alta sulle rotatorie ma anche lungo le provinciali, specie nei tratti curvilinei, crea pericolo per la circolazione: non si vedono i mezzi in arrivo. Poi c’è il problema delle ciclabili, dove l’erba incolta, quando non la gramigna, non solo è d’intralcio al transito dei ciclisti nei due sensi, ma, senza una manutenzione continua, consuma dai bordi la striscia d’asfalto.

"Spero di aggiudicare i lavori nella seconda metà di maggio – afferma Soldati – e di fare, come l’anno scorso, azione di tamponamento. Nelle situazioni di maggiore criticità, specie in alcune rotatorie o lungo alcuni spartitraffico, ad esempio verso Salerano e Lodi Vecchio, stanno già intervenendo i nostri cantonieri. Ma sono in 4 o 5 e fanno quello che possono. Con il primo taglio contiamo verosimilmente di arrivare sul finire dell’estate, quando il problema si ripresenterà e interverremo col secondo sfalcio: ma quelli intermedi non sono possibili. Poi tre o quattro associazioni hanno manifestato la disponibilità all’impiego dei richiedenti asilo come volontari per il taglio del verde, al fine di restituire l’ospitalità che viene loro garantita. Stiamo effettuando le verifiche assicurative ma c’è da fargli un minimo di corso di sicurezza e ci sono anche da recuperare gli attrezzi, sempre a livello gratuito: noi non ne abbiamo perché abbiamo sempre appaltato il tutto all’esterno. I rifugiati potrebberro operare in particolare sulle ciclabili, dove ci sono meno rischi perché non c’è interferenza col traffico. Alcuni Comuni hanno ripulito alcuni tratti, ma c’è il problema dei costi e dell’intervento su un’area che non è di loro proprietà".