Senza Tfr dal 2015, esplode la protesta dei lavoratori Inalca

Presidio all'Inps di Sant'Angelo Lodigiano

Il presidio dei lavoratori Inalca

Il presidio dei lavoratori Inalca

Sant'Angelo Lodigiano (Lodi), 5 dicembre 2017 - Da oltre due anni aspettano di riscuotere il loro Tfr. Resta alta la tensione tra gli oltre 550 lavoratori delle ex coop del macello Inalca di Ospedaletto Lodigiano. Un calvario senza fine per i dipendenti, che ieri hanno organizzato un presidio davanti alla sede Inps di Sant’Angelo Lodigiano per chiedere garanzie. Circa una decina i dipendenti che hanno partecipato all’iniziativa sostenuta dal sindacalista Davide Torbidi, segretario generale della Flai Cgil.

Da maggio 2015, quando esplose la crisi delle cooperative Consorzio Euro 2000 e King Service, che fornivano il grosso della manodopera del macello della società del gruppo Cremonini, i lavoratori lodigiani sono in attesa di ricevere i soldi della liquidazione per lasciarsi alle spalle la vicenda. «Siamo riusciti ad avere la garanzia che i fondi del Trattamento di fine rapporto fino al 2006 verranno sbloccati dall’Inps entro la fine dell’anno – spiega il sindacalista Torbidi –. È un buon risultato, ma possiamo ottenere di più. I dipendenti sono stanchi. La nostra situazione è complicata ed è una battaglia dura da intraprendere. Deve essere chiaro che si tratta solo di garantire un diritto che spetta ai lavoratori».

Secondo i calcoli del sindacato, all’appello mancherebbero circa 4, 5 milioni di euro di liquidazione, somma che dovrà essere distribuita tra i 550 dipendenti lodigiani che lavoravano per le due cooperative all’interno del colosso della carne nella Bassa. Lo stesso calvario lo stanno vivendo altri 500 lavoratori delle sedi dell’azienda ad Avellino, Rieti e Modena. «Ci continuano a dire che è solo una questione di tempo, che non ci vorrà molto – spiega il sindacalista Torbidi –. Abbiamo chiesto un incontro al responsabile dell’Inps di Sant’Angelo, che è l’ufficio dove si gestiscono le pratiche legate al Tfr. Abbiamo avuto rassicurazioni. Siamo fiduciosi, ma i dipendenti sono stanchi. In questi anni hanno combattuto e dopo due anni hanno diritto di ottenere i soldi che gli spettano».