Lodi, 5 ottobre 2011 - Camera di Commercio e Provincia erogheranno contributi, attraverso un bando, alle micro e Piccole Medie Imprese (Pmi) con sede legale e operativa sul territorio che incrementino la propria base occupazionale con lavoratori residenti nel Lodigiano. L’accordo è stato raggiunto in occasione dell’ultima riunione del «Tavolo per lo Sviluppo» a cui hanno partecipato anche rappresentanti delle associazioni industriali e della Pmi, dell’artigianato, del commercio, dei sindacati e della cooperazione.

 

A fronte dei tagli agli incentivi di Governo e Regione, per continuare a sostenere con politiche attive le aziende del territorio, l’ente camerale metterà a disposizione 100mila euro e la Provincia 75mila euro, anche se l’auspicio è che il fondo possa essere incrementato dalla partecipazione di altri soggetti. «Il confronto con le associazioni è stato particolarmente utile e ci ha permesso di precisare meglio i dettagli dello strumento, che saranno definiti in un tavolo tecnico previsto entro metà ottobre», ha spiegato il presidente camerale, Alessandro Zucchetti.

 

«Pur in un momento di razionalizzazione delle risorse a tutti i livelli dimostriamo di voler continuare a sostenere il sistema produttivo locale — ha commentato il vice presidente della Provincia, Claudio Pedrazzini — e in particolare di voler premiare quelle realtà sane che nonostante la crisi continuano a investire sulla forza lavoro». Al Tavolo ha preso parte anche Alberto Bigi, amministratore delegato di Sorgenia Power, che ha illustrato il nuovo Piano serre. «Sorgenia - ha precisato il presidente della Provincia Pietro Foroni — sta completando l’iter del finanziamento.

 

L’intervento non è ancora deciso, ma noi intanto, mandiamo avanti il percorso autorizzativo che prevede, tra l’altro, un protocollo che impegni l’azienda a coinvolgere l’imprenditoria locale nella costruzione delle opere. A parità di competenze, per le assunzioni, daremo la precedenza ai lavoratori lodigiani. Le assunzioni, tra 150 e 200 unità, privilegeranno le maestranze femminili e saranno di tipo diretto, senza il tramite delle cooperative, per garantire stabilità e contratti regolari». Infine, si è parlato del recupero produttivo di aree dismesse con l’ipotesi di creare un sistema informativo che consenta una mappatura completa, attraverso il coinvolgimento dei comuni.