Nell’uovo personalizzato figurine e la maglia del giocatore preferito

Codogno, in via Roma continua la tradizione della sorpresa-regalo

Lo staff della pasticceria (Gazzola)

Lo staff della pasticceria (Gazzola)

Codogno, 16 aprile 2017 - Agnelli e colombe di pastasfoglia, uova di cioccolato personalizzate e pasticcini di tutti i tipi: anche per la Pasqua 2017 la Premiata Pasticceria Cornali è stata il punto di riferimento per i golosi di Codogno e non solo. Un esercizio storico nato nel lontano 1880 quando Angelo Cornali aprì in via Roma 71 il bar pasticceria che soddisfa da ben 137 anni i peccati di gola lodigiani. «Dalle colombe e agnelli di pastasfoglia con crema al cioccolato, zabaione, pasticcera e chantilly, alle classiche uova quest’anno abbiamo venduto ancora molto – ammette l’attuale proprietario Carlo –. Non c’è stato nessun calo nelle vendite e di questo siamo molto contenti. Ovviamente è sempre un lavoro dell’ultim’ora quello che effettuiamo perché gli acquirenti vengono in negozio nei giorni precedenti a Pasqua a prenotare i vari prodotti»

E tra le varie leccornie andate a ruba c’è la colomba di pasta lievitata, un must apprezzatissimo e che già ieri mattina poteva dirsi esaurito. «Ne abbiamo prodotti 500 chili e poco fa abbiamo venduto l’ultima – ha raccontato il titolare –. Sempre molto apprezzato è anche l’uovo di cioccolato con sorpresa personalizzata (questa mattina in negozio dei genitori ne hanno ritirato uno contenente diversi pacchetti di figurine, ma la prima scelta era addirittura la maglia da calcio del giocatore preferito del figlio, ndr). Ci si può mettere di tutto, dai giocattoli per i bambini ma anche costosi gioielli, fino ad arrivare ad un’auto. Ovviamente non una vera e propria auto, ma ricordo con piacere che una volta un padre mi chiese di mettere nell’uovo del figlio neodiciottenne le chiavi della Porsche che gli avrebbe regalato e consegnato il giorno di Pasqua.

Anche altri prodotti stanno andando a ruba e noi continuiamo a produrli». Carlo Cornali non può però dimenticare i suoi avi che hanno reso possibile la nascita dell’impero da cui sono nati altri prodotti tipici come i ‘Biscotti. «Devo ringraziare i miei parenti, da mio papà a mio nonno e bisnonno – ammette -. Ci hanno consegnato una “Ferrari” che noi stiamo cercando di mandare avanti nel miglior modo possibile». E lo sta facendo benissimo Carlo insieme al fratello Gigi, alla moglie Antonella ed Enrica (addette alla vendita), agli storici dipendenti Michela e Omar e Gemma, studente che sta effettuando il suo periodo di stage. «Quando i clienti vengono ad acquistare i prodotti chiedono che venga messo il nostro ‘marchio’ e di questo non possiamo che essere felici perché vuol dire che riconoscono la nostra qualità – spiega Carlo –. Lavoriamo solamente materia prima e non semilavorati. Mi piace molto fare il paragone con la musica: con quest’ultima si compongono melodie con sette note, noi con solo quattro ingredienti produciamo i nostri dolci».