Stangata Tari, "Lodi seconda d’Italia"

«Lodi è stato uno dei capoluoghi d’Italia in cui il passaggio dalla Tares 2013 alla Tari 2014 ha comportato maggiori esborsi per il portafoglio dei contribuenti». A sostenerlo è l’ottava indagine sulla tassa dei rifiuti condotta dal centro Ricerche economiche, educazione e formazione di Federconsumatori di Tiziano Troianello

Tari, la tassa sui rifiuti

Tari, la tassa sui rifiuti

Lodi, 4 ottobre 2014 - «Lodi è stato uno dei capoluoghi d’Italia in cui il passaggio dalla Tares 2013 alla Tari 2014 ha comportato maggiori esborsi per il portafoglio dei contribuenti». A sostenerlo è l’ottava indagine sulla tassa dei rifiuti condotta dal centro Ricerche economiche, educazione e formazione di Federconsumatori. L’associazione ha preso in esame i regolamenti approvati, al 30 settembre, da 91 città capoluogo su 106 con le relative tabelle. Le restanti, in diversi casi, hanno approvato solo i regolamenti, riservandosi di deliberare in un secondo momento gli importi. Tariffe alla mano ha preso in esame la situazione di un appartamento di 100 metri quadri con un nucleo familiare di 3 persone. «Osservando i risultati nel dettaglio — sottolinea Federconsumatori — si nota che l’aumento più rilevante è quello di Sanluri (Sardegna, capoluogo della Provincia del Medio Campidano la cui targa è VS), dove la spesa lievita in un solo anno di 1 euro al metro quadro, raddoppiando quindi l’importo annuo (+110,5%).

Al secondo, con un +24%, troviamo proprio Lodi a pari merito con Avellino. Seguono Matera e Pisa con un +19%. All’opposto invece si registra una diminuzione del 21% a Reggio Emilia, del 20% a Cremona, del 17% a Macerata, del 13% a Sondrio, dell’11% a Caserta e del 10% a Mantova. «La ricerca di Federconsumatori si limita a prendere in considerazione un “caso tipo” — replica Palazzo Broletto —. Un confronto efficace ha senso solo tra le tariffe al metro quadrato applicate Comune per Comune, depurando inoltre la tassa dall’importo del tributo provinciale (che in Provincia di Lodi è applicato all’aliquota massima) e tenendo conto delle agevolazioni (a Lodi ne usufruisce l’88% delle famiglie con 4 e più componenti, per un numero complessivo di circa 12.000 abitanti). Inoltre nel 2013 a Lodi è stata applicata ancora la Tarsu, non la Tares (questa, rispetto alla Tarsu ha un meccanismo di calcolo più costoso: nel 2013 a Lodi il gettito Tarsu è stato di 500.000 euro inferiore a quello che sarebbe stato nel caso fosse stata adottata la Tares). Per cui è ovvio che nei Comuni dove nel 2013 è stata applicata la Tares il passaggio alla Tari nel 2014 è stato meno brusco, perché la maggior parte dell’aumento si era già verificata nel 2013. Se si guarda la classifica degli aumenti dal 2010 al 2014 ci si accorge infatti che Lodi non è nelle prime posizioni. Infine, nella classifica del costo Tari 2014 Lodi è tra i Comuni meno cari (59° posto su 91, con un costo di 253 euro per il caso tipo di 100 metri quadrati e 3 componenti, contro una media nazionale di circa 284 euro).

tiziano.troianello@ilgiorno.net