Spara alla moglie e tenta il suicidio, il sindaco di Borghetto: "Lei era stregata da lui"

A Borghetto Lodigiano, dove la coppia abitava tempo fa, il ricordo è vivo

Soccorsi e forze dell'ordine sul luogo della sparatoria

Soccorsi e forze dell'ordine sul luogo della sparatoria

Borghetto Lodigiano, 26 maggio 2017 - Omicidio e tentato suicidio tra coniugi a Segrate: «Un amore impossibile già quando abitavano a Borghetto, ma non avremmo mai immaginato tanto». È il sindaco Giovanna Gargioni, sconvolta per la notizia, a dare un ricordo di Antonietta Di Nunno, 35 anni e Ciro Sorrentino di 38 anni. Una famiglia distrutta dal dolore, con la moglie assassinata per strada dal marito che poi, non accettando la separazione, ha tentato di togliersi la vita. In mezzo quattro figli ormai soli. La coppia, che aveva avuto due maschi e due femmine, di cui due oggi minorenni, si era trasferita nel Milanese, lasciando il Lodigiano, a fine anno: «hanno salutato tutti a Borghetto spiegandoci che sarebbero andati a vivere in zona San Giuliano, non sapevamo abitassero a Segrate, non ci sono stati più contatti col comune - ricorda la sindaca - La signora è sempre stata vittima del marito, lui ha un percorso importante dentro e fuori dal carcere, ma non mi sarei mai aspettata una violenza così terribile. Lei comunque lo venerava. I  Sorrentino avevano preso casa nella frazione Casoni, località Pinetina. «Abitavano lì ed erano abbastanza conosciuti perché avevano 4 figli. Hanno avuto diversi problemi e li abbiamo aiutati con i servizi sociali fin dove si poteva. La signora me la ricordo ancora quando ha avuto la prima bambina», continua. «Quando Antonietta era qui, lui era in carcere, quindi noi non lo conoscevamo bene. Era recluso dal 2014, quando sono stata eletta. Era stregata da lui, nonostante tutto. Mi dispiace davvero per la loro situazione familiare, l’ultimo bambino era in prima media quando sono andata in visita alla scuola, me lo ricordo ancora. La loro casa tempo fa era in vendita ora non so come sia andata a finire».