Il responso dell'autopsia nel giallo del B&B: "Il suicidio è possibile"

San Colombano, l’esame sembra avvalolare il racconto dell’amica del 34enne

La villetta in cui Giuseppe e Marcella avevano pernottato

La villetta in cui Giuseppe e Marcella avevano pernottato

San Colombano al Lambro (Milano), 10 dicembre 2017 - Resta un mistero la morte di Giuseppe Spinelli. L’autopsia sul corpo del 33enne di Altamura (Bari) trovato morto nella notte tra mercoledì e giovedì, attorno alle 4.30, con la gola squarciata sul prato del bed and breakfast di San Colombano in via Collada, non ha escluso nessuna pista. Il medico legale Yao Chen, che ieri ha effettuato l’esame autoptico, è arrivato alla conclusione che non si può accantonare definitivamente che si possa essere trattato di un suicidio. I primi esiti scientifici sembrano avvalorare la versione dei fatti resa da Marcella Ninni, la 42enne di Santeramo in Colle, nel Barese, che quella notte era con Spinelli nel B&B. «Ci sono elementi per ritenere valida la versione della donna: la vittima potrebbe essersi autoinflitto la ferita in preda a un raptus», ha detto il procuratore Domenico Chiaro. La donna, al pm Emma Vittorio che l’ha interrogata poche ore dopo la tragedia, non ha fatto altro che ripetere che era stato lui, Giuseppe, a tentare di farla finita. L’uomo si sarebbe ucciso in preda a una reazione violenta. Lei aveva cercato di fermarlo fino a quando lui non ha afferrato un grosso pezzo di vetro, e se lo è conficcato nella gola recidendo la giugulare.

Poisempre secondo il racconto della donna, si è trascinato oltre la veranda esterna del primo piano, percorrendo la scalinata esterna che conduce al pianterreno ed è stramazzato a terra sul prato della villetta, agonizzante e con la gola aperta. Nei prossimi giorni sono attesi gli esiti degli esami tossicologici e i rilievi della Scientifica nella villetta. E’ forte infatti il sospetto che i due abbiano assunto cocaina durante la notte. Intanto, Marcella Ninni è tornata in Puglia dopo essere stata interrogata per due volte in poche ore dagli inquirenti. Da capire, ora, è il motivo che avrebbe spinto Spinelli a uccidersi. Si è trattato di un omicidio a sfondo passionale o di un suicidio compiuto in modo folle? Sul giallo stanno indagando i carabinieri di San Donato, coordinati dalla Procura di Lodi. Spinelli, separato, e Marcella Ninni, sposata, si frequentavano da circa un anno. Erano nel Piacentino per un meeting dell’azienda di telecomunicazioni per cui lavorano insieme e insieme avevano preso una stanza a San Colombano. Non era la prima volta che Spinelli sceglieva il borgo per trascorrere una notte: qualche settimana fa, secondo il racconto di alcuni ristoratori, il 33enne sarebbe stato in zona prima con alcuni colleghi e più recentemente con una donna, probabile che sia la Ninni. La scena che attorno alle 5 di giovedì mattina si trovano davanti i carabinieri è impressionante: la camera devastata, i vetri rotti e i mobili fatti a pezzi. Insomma, i resti di una furiosa lite. Con i rilievi scientifici i carabinieri hanno trovato tracce utili, come impronte di uno dei due, o di entrambi, sull’arma: un coccio di vetro che è stato trovato nel cortile, pieno di sangue.