Poca pioggia e poca neve, riserve idriche scarse per la stagione agricola alle porte

Buone notizie invece sulla messa in sicurezza dei canali irrigui annunciata mesi fa

Irrigazione campi

Irrigazione campi

Lodi, 20 marzo 2017 - Poca pioggia e poca neve “il lago è basso e salvo stravolgimenti meteo, in estate nel Lodigiano potrebbe esserci poca acqua per irrigare, agiremo al meglio per preservarla e farla bastare”. E’ l’annuncio di Ettore Grecchi, presidente del Consorzio Muzza Basso Lodigiano, in merito all’inizio della stagione agricola. Buone notizie invece sulla messa in sicurezza dei canali irrigui annunciata mesi fa. “I canali lodigiani sui quali si prevedevano interventi sono stati completati e i cantieri per gli interventi di ripristino chiusi - fa sapere - Abbiamo posizionato difese funzionali a proteggere i comuni dalle eventuali esondazioni come quelle del 2014 che avevano provocato danni in tantissimi paesi, primo in fila Livraga”. “Invece le previsione per la stagione agricola non sono rosee ma ormai ci siamo abituati, la montagna anche quest’anno ha offerto poca neve, il lago di Como, basso, oggi è a meno 8 centimetri ma si sta riempiendo. Cosa possibile facendo economia e scaricando meno possibile. La neve è stata leggermente inferiore al 2016, quando già era scarsa, comunque per le riserve idriche, in campo agricolo o riguardanti le centrali, non ci sarà una situazione drammatica come quella del 2005, credo basti stare attenti”.

Si spera nelle piogge primaverili per rimpinguare la riserva idrica. Ad oggi quindi non c’è certezza di avere quantità d’acqua sufficiente per la stagione agricola. Però potrebbe succedere come nel 2016 quando c’è stata una spruzzata di neve primaverile, seguita temporali utili e il lago si era riempito tardivamente “quindi le cose possono cambiare dato che l’anno scorso eravamo riusciti a reperire una sufficiente quantità d’acqua”. L’altro annoso problema sono i danni provocati dalle nutrie “gli interventi fatti sono serviti anche a intervenire su quel fronte e grazie alle “scogliere”, sponde rinfrancanti con grossi sassi ciclopici bianchi che sono impenetrabili per gli animali e più resistenti alle intemperie, come quello visibile lungo l’appena inaugurata strada Venere di orio Litta verso Ospedaletto, tutto l’Ancona di Orio Litta e Sennae altre sponde di Villanova, Comazzo etc., i problemi saranno minori - però Grecchi dettaglia- Comunque sia è un flagello e dato che gabbie, sfoltimento e sistemi vigenti servono davvero a poco, il legislatore per evitare continui danni dovrebbe intervenire in maniera più drastica. A Livraga abbiamo dovuto persino recintare le aree pubbliche perché i castorini frequentavano le aree per bambini e questo problema ce l’hanno ormai molti amministratori locali. Senza i danni che provocano all’agricoltura e i pericoli sul fronte sicurezza”.