Ieri pornodivo, oggi professore di Fisica: incontro su eros e sentimenti

In quindici anni ha girato 350 film guadagnando, nel periodo d’oro, "circa mille euro al giorno", Leonardo Conti, lodigiano che oggi vive a Milano, ha deciso di mettere a frutto la laurea in Fisica

Leonardo Conti, 35 anni, con la psicologa Claudia Sposini, 36

Leonardo Conti, 35 anni, con la psicologa Claudia Sposini, 36

Lodi, 13 novembre 2016 - In quindici anni ha girato 350 film pornografici nei set italiani e di tutto il mondo guadagnando, nel periodo d’oro, «circa mille euro al giorno, lavorando in media quindici, venti giorni al mese». Oggi che la pornografia è fai-da-te e «non esistono più grandi produzioni se non negli Stati Uniti e qualcosa, con cachet minimi, a Budapest e Praga», Leonardo Conti, 35 anni, lodigiano che oggi vive a Milano, ha invece deciso di mettere a frutto la laurea in Fisica: «Da due anni insegno in un liceo – ha spiegato mercoledì sera a Lodi in uno degli incontri conviviali ‘Factory: da Facebook a tavola’, promossi da Claudia Sposini, psicologa specializzata in cyberbullismo, e dedicato appunto all’eros –. Ciò che mi manca non è l’avventura erotica ma l’esperienza del viaggiare, incontrare all’estero troupe provenienti da tutto il mondo, i truccatori, gli alberghi. Ma mentre io, che ho iniziato a diciotto anni per scommessa con un amico presentandomi al MiSex di Milano e distinguendomi poi in un provino, salivo di livello, le produzioni milionarie di una volta andavano scomparendo. Oggi con cifre irrisorie puoi effettuare delle riprese, senza contare le ragazzine che postano video hard su internet e vivono della retribuzione dei clic. Mi piacerebbe fare il regista porno, in America; intanto, insegno. E comincio a ‘percepire’ la mia deformazione professionale: ho avuto anche delle compagne, ma sempre del giro anche se non pornostar, per cui per me era scontato, prima, organizzare feste che non fanno parte del normale costume. Ora la mia trasgressione è riuscire a vivere la routine quotidiana».

Il mondo dei social e di internet? «Tutto è a portata di un clic: quando avevo vent’anni dovevo invece alzarmi e andare a cercare un posto, una persona: ci si impegnava; ora si sta sul divano e ci si lascia per una parola sbagliata. L’erotismo è la normalità, la pornografia è una caricatura: l’eros deve essere liberato, e oggi lo è sempre più anche per le donne, ma se si arriva all’eccesso opposto a rimetterci sono i sentimenti». «Oggi coi social si è passati da personalità chiuse e isteriche ad aperte e narcisistiche – commenta la psicologa –: è solo cambiata la psicopatologia. Ci sono più pornografia fatta in casa e più solitudine».