Lodi, l'infermiera affetta da fibromialgia: "La sindrome mi costa 700 euro al mese"

Con una mozione approvata al Pirellone, sono stati mossi i primi passi per riconoscere la fibromialgia come malattia invalidante

Pia Zipolo, infermiera lodigiana affetta da fibromialgia (Cavalleri)

Pia Zipolo, infermiera lodigiana affetta da fibromialgia (Cavalleri)

Lodi, 10 settembre 2017 - La luce in fondo al tunnel. Con una mozione approvata al Pirellone, sono stati mossi i primi passi per riconoscere la fibromialgia come malattia invalidante. "Finalmente potremo essere considerati come malati veri", spiega la lodigiana Pia Zirpolo, 57 anni, ex infermiera dell’ospedale Maggiore di Lodi, che dal 2010 combatte contro questa sindrome che provoca dolori su tutto il corpo, 24 ore su 24, e abbatte il sistema immunitario.

La mozione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, che chiede alla Giunta regionale di «aprire un tavolo tecnico scientifico che valuti la possibilità di riconoscere la fibromialgia come malattia invalidante», è stata discussa e approvata venerdì. Finora i pazienti sono obbligati a pagare i ticket come tutti gli altri cittadini, spendendo denaro per le visite e le medicine. E non hanno diritto all’invalidità. «Dopo anni di battaglia finalmente abbiamo raggiunto un risultato - spiega Pia Zirpolo - la mia vita è un inferno, per curarmi spendo circa 700 euro al mese".