Operazione 'Big brothers', finanza sgomina sodalizio criminale / VIDEO

Ventidue misure cautelari nell'ambito dell'operazione "Big brothers" tra nord Lodigiano e sud Milanese

Arresti a Lodi

Arresti a Lodi

Lodi, 12 gennaio 2017 - Spaccio di sostanze stupefacenti, usura, estorsione e corruzione di pubblici ufficiali. Sono i reati attribuiti a vario titolo alle persone raggiunte all'alba dalla guardia di finanza di Lodi tra nord Lodigiano e sud Milanese. Sono state eseguite 22 misure cautelari personali di cui 11 in carcere, 6 ai domiciliari e 5 altre misure con sequestri di beni per 1,3 milioni di euro. L'operazione è stata battezzata "Big brothers" e svolta da 150 militari sotto la direzione e il coordinamento della Procura della  Repubblica di Lodi, che vede impiegati oltre 150 finanzieri, 5 unità cinofile e un elicottero. 

Le indagini sono partite dal controllo economico del territorio che ha consentito di individuare alcune persone di etnia rom che mostravano un tenore di vita sproporzionato rispetto alle attività economiche dichiarate. Da qui l'inizio degli accertamenti, che hanno poi portato a individuare le le responsabilità di alcuni soggetti che fanno capo a due gruppi criminali che operano nel Lodigiano e nel basso Milanese: uno incentrato sulla famiglia di etnia rom Labate e un altro vicino alla famiglia di origine campana dei Saviano. Entrambe queste famiglie si occupano di spaccio di cocaina e hashish, estorsioni e usura anche con il ricorso a intimidazioni e violenza.  Droga, estorsioni, usura e violenza, ma anche corruzione: secondo quanto emerso dalle indagini, vigeva un sistema di corruzione per il rilascio indebito di residenze e cittadinanze in Italia e per ottenere altri illeciti favori. Il sistema sarebbe stato incentrato sulla figura di un pubblico ufficiale, disponibile ad agevolare queste pratiche in cambio di denaro e altri favori.

Ha collaborato Paola Arensi)