Morto in B&B a San Colombano, "nessuna violenza": per la procura si è ucciso in un raptus

Avrebbe perso la testa per un mix di cocaina e alcol

Tragedia a San Colombano al Lambro (Cavalleri)

Tragedia a San Colombano al Lambro (Cavalleri)

San Colombano al Lambro, 12 dicembre 2017 - La ferita sulla gola e i tagli sulla mano non lasciano dubbi agli inquirenti. Per la Procura di Lodi il caso sulla morte di Giuseppe Spinelli è chiuso. Il 33enne di Altamura (Bari), trovato con la gola squarciata nel cortile di un bed and breakfast sulla Collada a San Colombano nella notte tra il 6 e il 7 dicembre, si è suicidato in preda a un raptus. L’autopsia, compiuta sabato a Lodi, dal medico legale di Pavia, Yao Chen, ha evidenziato una ferita sul collo di Spinelli compatibile con un colpo autoinferto. Dall’esame scientifico sul cadavere del 33enne è emerso che l’uomo si è ucciso tagliandosi con un coccio di vetro all’altezza della tiroide, una ferita profonda ma non immediatamente letale, che gli ha permesso di correre in cortile prima di accasciarsi sul prato del B&B e di sbattere la nuca (l’esame autoptico ha evidenziato un ematoma in quel punto) su una pietra che è stata trovata proprio vicino al cadavere.

Poi, le ferite sulle dita della mano destra della vittima, segno che è stato l’uomo a impugnare il coccio di vetro usato per uccidersi. Sono bastati questi primi esiti scientifici agli inquirenti per ritenere valida la versione dei fatti resa da Marcella Ninni, la 42enne pugliese, di Santeramo, che quella notte era con Spinelli nel B&B. Separato lui, sposata lei, avevano una relazione clandestina da circa un anno. Erano colleghi e le trasferte di lavoro erano occasioni per stare insieme. La donna, che ha assistito al delirio del suo amante, ha raccontato agli inquirenti che Spinelli si sarebbe ucciso in preda a raptus e che lei avrebbe tentato di fermarlo.

«L’autopsia ha evidenziato aspetti che ritengono valida l’ipotesi del suicidio – spiega il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro –. Nel referto è evidenziato anche che sull’uomo non ci sono tracce di violenza da parte di altri». Probabile che a scatenare il raptus dell’uomo possa essere stato un mix di cocaina e alcol. Meno probabile la teoria della furibonda lite, magari causata dalle pressioni di lui perché lei, trascorso ormai un anno della relazione clandestina, lasciasse il marito. La donna, secondo quanto ricostruito dalla Procura, sarebbe stata svegliata dalle urla di Spinelli. La Ninni ha raccontato al procuratore di aver visto, attorno alle 4.30, l’uomo perdere il controllo e scagliarsi contro ogni oggetti presente nella stanza del B&B. A quel punto si sarebbe diretta a chiamare i titolari della villetta per chiedere aiuto. L’arma, il coccio di vetro di un vaso di colore rosso, è stato trovato nella cucina del B&B. Ora, la Procura di Lodi e i carabinieri di San Donato Milanese sono in attesa degli esami tossicologici e dei rilievi della Scientifica per chiudere la vicenda.