Brembio, caso migranti: "L’accoglienza è in regola"

La casa dei rifugiati ha superato le verifiche da parte della Prefettura

I 67 migranti lamentano condizioni di vita difficili

I 67 migranti lamentano condizioni di vita difficili

Brembio, 12 agosto 2017 - Dopo le lamentele dei richiedenti asilo, il centro di accoglienza di Brembio è finito sotto la lente della Prefettura di Lodi. Si è svolto giovedì il controllo a sorpresa nella struttura che accoglie 67 migranti, gestita dalla società Paradiso Srl. «Nella struttura di Brembio non ci sono problemi», ha spiegato la viceprefetto Antonella Pagano. Rispettate, dunque, le norme di accoglienza. A scatenare le polemiche era stata una lettera inviata il 31 luglio scorso da una quarantina di ospiti direttamente al Prefetto, Patrizia Palmisani.

I richiedenti asilo – in gran parte uomini, meno di una ventina le donne, e provenienti da Gambia, Ghana, Senegal, Nigeria, Bangladesh e Pakistan – avevano chiesto alla Prefettura di intervenire perché, come hanno scritto, sarebbero stati «trattati come schiavi, con poco cibo e senza vestiti». Dal controllo della Prefettura, è emerso che gli ospiti sono gestiti da due operatori presenti, 24 ore su 24, e sette volontari provenienti da associazioni locali. Controlli specifici sono stati fatti per controllare le porzioni di cibo negli appartamenti. Nel corso della verifica, gli addetti della Prefettura hanno constatato che i frigoriferi sono forniti di frutta e verdura di stagione, carne di pollo e pesce, bottiglie di olio, pacchi di zucchero e barattoli di legumi. Inesistente anche il problema deivestiti: negli armadi ci sono quantità «decisamente superiori alle necessità degli ospiti». Il wi-fi non c’è, ma solo perché è in corso il cambio di gestore della linea. Il servizio dovrebbe essere presto ripristinato.

Tra i problemi segnalati nella lettera dei migranti, anche le presunte minacce subite da parte degli operatori della società, la mancanza di luce e acqua calda di notte (i contatori, secondo la missiva, verrebbero staccati la sera almeno fino alle 8 del mattino) e di vivere in appartamenti senza porte per poter essere controllati meglio dai gestori della struttura. Su questo punto, la Prefettura ha verificato che la questione segnalata dagli ospiti è reale, ma è solo per garantire «il rispetto delle regole che consentono di controllare che tutti gli ospiti siano presenti nella struttura». Ma non solo. «La prefettura di Lodi assicura eventuali controlli ispettivi periodici su tutte le strutture della Provincia, così come previsto dalla normativa vigente in materia - si legge in una nota firmata dalla viceprefetto Antonella Pagano -. Già altri sopralluoghi sono stati effettuati, il tutto al fine di garantire correttezza e trasparenza nella gestione dell’accoglienza».