2010-08-06
— LODI VECCHIO —
IL GRUPPO consiliare «Uniti per Lodi Vecchio” torna all’attacco del sindaco Gianni Cardoni. «Il Consiglio comunale straordinario che si è svolto certamente in un clima di rispetto tranne per qualche gesto poco rispettoso venuto da un ex amministratore locale, ha visto la nutrita partecipazione della cittadinanza, che si è espressa a tratti in favore delle istanze dell’opposizione mediante calorosi applausi, e la denuncia della poca o mancata trasparenza, rilevata da alcuni consiglieri di maggioranza, da parte del Comune». Venerdì sera, infatti, al centro del dibattito c’erano incarichi che - secondo l’opposizione - erano stati attribuiti illegittimamente a una cooperativa, nella quale è socio il marito dell’assessore Caterina Bersani. «Due consiglieri di maggioranza — sottolinea la lista civica d’opposizione — hanno abbandonato l’aula e uno si è astenuto sulla mozione di sfiducia all’assessore Bersani». Segno della scarsa compattezza della maggioranza, secondo Uniti per Lodi Vecchio. «Tutto amplificato dall’intervento del consigliere Zanoncelli che, sottolineando la necessità di maggiore trasparenza, non ha fatto altro che dare sostegno alle tesi da tempo avanzate dal nostro gruppo e da Lega, Pdl e Udc». I consiglieri di minoranza protestano per la relazione presentata dalla segretaria e letta dal sindaco, «che non risultava firmata dal segretario generale Barletta».

QUINDI, SECONDO Uniti per Lodi Vecchio, non sono stati fugati i dubbi, «frutto delle difficoltà che i consiglieri d’opposizione continuano a riscontrare nelle richieste di accesso agli atti amministrativi». Esemplare, secondo la lista civica, «l’ammissione del sindaco, che ha dichiarato che la mancanza dei regolari requisiti per lo svolgimento delle attività al bocciodromo perdurava da tempo e da sempre autorizzate a operare, che ha fatto scaturire un fragoroso applauso da parte del pubblico presente in sala».
A causa del no della Giunta a istituire commissioni, il capogruppo di “Uniti per Lodi Vecchio” «ha confermato il ritiro immediato di tutti i componenti del gruppo di minoranza dai dipartimenti. Troppo comodo continuare a disquisire sul fatto che essi, rispetto alle commissioni, sono più democratici perché coinvolgono anche i cittadini che non si occupano di politica. Si vuole ignorare che sono proprio questi che per la maggior parte disertano tali riunioni, e non si può di certo colpevolizzarli in quanto tutti perderebbero la buona volontà di fronte ad argomenti già decisi».
R.Lo.