2010-04-15
— SAN ZENONE AL LAMBRO —
DI FRONTE a certe notizie che riguardano il Lambro, fiume che conosce a menadito, riesce spesso a sorridere, ma in qualche caso gli scappa pure la voglia di dire la sua, con una punta di ironia. Antonio Danelli, classe 1934, sindaco per parecchi anni di San Zenone, borgata adiacente al fiume, presidente del «Consorzio del Basso Lambro» dal 1992 al 2007 (l’ente che, partendo dalle proteste dei cittadini del sud Milano per il carico infamante del corso d’acqua, è riuscito a far installare i depuratori a tutti i Comuni rivieraschi), interviene con una valutazione a dir poco sconcertante: «L’acqua del Lambro è buona per i campi». Come a dire, insomma, che, anche dopo il recentissimo attentato con il versamento di gasolio dalla Brianza, gli agricoltori possono vivere sonni tranquilli: al cospetto della siccità, si può ricorrere al Lambro per irrigare. «Di fronte alle prese di posizione da parte della Regione Lombardia e della Provincia di Milano, rimango esterefatto ed ancora una volta insisto: si può sapere con chiarezza, dagli enti di controllo preposti alla salute pubblica, se davvero l’acqua del Lambro è buona per alimentare le campagne? — dice —. Tanto ottimismo mi ricorda un episodio del 2005: a San Colombano c’era chi prelevava l’acqua del fiume per usi agricoli ed intervenne l’autorità sanitaria che ne proibì severamente l’uso: non vorrei che dopo le ultime sparate si venga allo scoperto con nuove precisazioni di merito».

«NEI MIEI ANNI di presidenza ho fatto tante battaglie per raggiungere l’obiettivo di dotare tutti i 27 Comuni aderenti al nostro consorzio di impianti di depurazione, ma ricordo anche la bella battaglia condotta contro Milano perchè priva di impianti — aggiunge —. Posso ricordare pure un aneddoto che coinvolge il Pirellone: di fronte alle nostre proteste fummo convocati dalla Regione, la quale ci promise che l’ente si sarebbe dotato di un sofisticato apparecchio da installare su elicottero per individuare gli scarichi abusivi nel fiume. Roba rivoluzionaria, ahimè rimasta solo nelle buone intenzioni».
L.A.