2010-02-26
di MARIO BORRA
— GUARDAMIGLIO —
SCIOPERO e presidio davanti ai cancelli della fabbrica. Oggi le iniziative dei lavoratori di Areva, il sito di Guardamiglio sul cui capo pende l’ipotesi di un robusto ridimensionamento dei livelli occupazionali, alzano il tiro: gli operai incroceranno le braccia dalle 8,30 alle 9,30 e si fermeranno pure dalle 14,30 alle 16,30. Questa volta però non rimarranno all’interno dello stabilimento, ma scenderanno in strada, portando a termine un picchetto davanti ai cancelli. Di fatto, nessun lavoratore nè alcun camion dovrebbero entrare nel sito. Si tratta dunque della prima mobilitazione di un certo peso dopo la comunicazione, avvenuta alcune settimane fa, di 83 esuberi (su 240 unità) e di trasferire tre settori del comparto, resine, carpenteria e logistica, in altre aziende del gruppo. L’anno scorso, quando furono lasciati a casa gli operai con contratti a tempo determinato, fu inscenata una protesta simile. La prossima settimana però sarà cruciale per lo stabilimento Areva anche per quanto riguarda i progetti futuri. Martedì infatti i vertici dell’azienda della Bassa hanno convocato i rappresentanti delle Rsu e dei sindacati di categoria per un tavolo di confronto, mentre il giorno successivo, mercoledì 3 marzo, membri delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) voleranno a Parigi dove è stato convocato l’atteso confronto tra i drigenti della controllata di Areva, T&D; e l’organismo del Comitato Aziendale Europeo (Cae). L’annuncio di qualche mese fa della vendita dei settori “trasmissione e distribuzione energia” all’Alstom e Schneider Electric non aveva allarmato lavoratori e sindacalisti in quanto era stato ribadito che eventuali ridimensionamenti non sarebbero stati effettuati almeno fino al 2013: poi, un mese fa circa, è arrivata la doccia fredda.

«ATTENDIAMO queste due importanti riunioni. Da qui il quadro potrà essere più chiaro — ha spiegato l’altro giorno Giovanni Lucini dell’Rsu -. Già martedì credo che i vertici di Areva daranno maggiori spiegazioni rispetto all’annunciato taglio». Intanto, ieri è stato siglata l’intesa tra provincia di Lodi, Unilever di Casale, società Line e comune di Casale per l’attivazione, dal 1 marzo, in via sperimentale, di un servizio di trasporto pubblico a chiamata, dedicato al trasporto delle maestranze allo stabilimento chimico, a servizio delle turnazioni delle 6 del mattino, delle 14 e delle 22. Un bus navetta, con partenza da Codogno, compirà un percorso toccando tutte le località dove abitano i lavoratori: chi intende usufruire del servizio, dovrà comunicare le proprie necessità, telefonando ad un numero verde in tempo utile per prenotare  le corse per i giorni della settimana successiva.