Casaletto, nuovo interrogatorio per il ristoratore. Il pm: "Il racconto non convince"

Mario Cattaneo ha raccontato che "anche il figlio è rimasto coinvolto nella colluttazione". L'autopsia: giovane romeno ucciso da distanza ravvicinatissima

Mario Cattaneo nella cucina della sua osteria

Mario Cattaneo nella cucina della sua osteria

Casaletto Lodigiano (Lodi), 14 marzo 2017 - Sarà interrogato nuovamente giovedì prossimo Mario Cattaneo, il ristoratore di Casaletto Lodigiano che ha ucciso un ladro che si era intrufolato nel suo locale, l'Osteria dei Amis, e adesso è accusato di omicidio volontario.  Intanto, ospite della trasmissione 'Porta a Porta' di Bruno Vespa, ieri sera Cattaneo ha detto che nella colluttazione con i malviventi il figlio lo avrebbe aiutato. Secondo quanto raccontato dall'uomo, Gianluca Cattaneo avrebbe staccato il padre da uno dei malviventi che, nel buio quasi totale, voleva rubargli il fucile. L'autopsia eseguita ha accertato che l'uomo è stato ucciso da una rosa di pallini da fucile da caccia esplosa da distanza ravvicinatissima. La circostanza è stata confermata oggi in Procura. Il procuratore capo di Lodi, Domenico Chiaro, ha spiegato che nelle indagini saranno coinvolti "al più presto anche il Ris o altri esperti balistici. Vogliamo avere al più presto riscontri balistici" ha detto. Nel frattempo sono proseguiti i rilievi all'Osteri. La volontà degli investigatori è quella di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.

I DUBBI DELLA PROCURA - Intanto, per la Procura è ancora tutta da chiarire la posizione del ristoratore.  "Ci sono delle cose che non tornano", ha detto il procuratore capo di Lodi. Il ristoratore ha raccontato agli investigatori che un colpo sarebbe partito involontariamente dal fucile da caccia che imbracciava durante la colluttazione, colpendo uno degli intrusi sulla schiena e uccidendolo. Versione suffragata da un vicino che ha testimoniato di aver sentito un colpo d’arma da fuoco. Ma, nelle ultime ore è emersa anche la testimonianza di un vicino di casa, che avrebbe sentito due spari e non uno solo, come riferito più volte dal ristoratore durante gli interrogatori resi ai carabinieri. "Quando sono arrivati i carabinieri, Cattaneo non ha detto che c’era stata la colluttazione e che era partito un colpo – ha spiegato il procuratore capo di Lodi –. Il fucile era già stato rimesso a posto dal figlio senza i proiettili. Il secondo colpo, che c’era, era stato sparato o è stato tolto? Nelle dichiarazioni ‘a caldo’ Cattaneo era stato un po’ reticente". Il procuratore ha ricostruito la vicenda secondo quanto raccontato dal ristoratore: "Cattaneo ha ribadito di aver spaccato con un calcio la porta, chiusa dai ladri con una corda di nylon. È stato lui ad andare incontro al pericolo, non stavano entrando loro. Era in corso l’aggressione ai beni, ma non alle persone. Cattaneo e la sua famiglia erano in pericolo di aggressione? Potrebbe essere una legittima difesa domiciliare ma con dei limiti. Non si può sempre sparare, altrimenti è il far west". Anche le lesioni che Cattaneo ha sul braccio destro non convincono il procuratore capo di Lodi: "Non sono lesioni da trascinamento, ma da colpo".

MARONI: "RIVEDERE LEGGE SU LEGITTIMA DIFESA" - "Bisogna modificare la legge nazionale, perché difendere se stesso e i propri famigliari da qualcuno che si introduce in casa tua e fa violenza e per questo venire indagati per omicidio volontario, a mio modo di vedere, è da mondo al contrario. Spero in un ravvedimento della Procura nel prosieguo delle indagini e spero che non venga nemmeno sottoposto a procedimento penale. Si e' solo difeso e la difesa e' sempre legittima". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che è tornato a parlare della vicenda del ristoratore lodigiano. Il governatore lombardo spiega come la Lombardia "ha la legge che da' sostegno legale a chi e' indagato e processato per eccesso colposo di legittima difesa, perche' l'eccesso colposo e' qualcosa che va cancellato. La difesa- ha ribadito in conclusione- e' sempre legittima".