Lodi, l’archistar Kengo Kuma visita il suo gioiello di legno e carbonio

Il grande progettista giapponese alla nuova facoltà di Veterinaria

Il cantiere dove sta sorgendo la facoltà di Veterinaria

Il cantiere dove sta sorgendo la facoltà di Veterinaria

Lodi, 21 ottobre 2017 - Un grande applauso ha accolto l’arrivo dell’archistar giapponese Kengo Kuma nell’aula magna della futura sede lodigiana della facoltà di Veterinaria da lui progettata, dove si è tenuta una giornata di presentazione dei lavori al polo didattico e di ricerca organizzata dall’Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lodi. 

Prima di parlare del suo progetto per la nuova sede universitaria, l’architetto ha presentato alcune opere da lui realizzate, come il Museo Hiroshige di Tochigi, la Great (Bamboo) Wall House a Pechino e la facciata in legno del Daiwa Ubiquitous Computing Research Building dell’Università di Tokyo, dove insegna. «Il mio lavoro - ha detto Kuma - tende a creare un collegamento tra architettura e natura: per questo ricorre molto negli edifici la forma cinturale e do molta importanza all’acqua, elemento che si collega molto bene a entrambi. Ricorro molto all’uso del legno ma in piccoli tagli, quasi a misura umana, perché il suo uso in architettura è come la musica: prima della melodia è importante lavorare sul ritmo, che nelle progettazioni è dato appunto dal legno in piccoli tagli, materiale che dove possibile preferisco reperire a chilometro zero, come faccio anche con altri materiali. Mi piace molto il legno e credo che sia un materiale dall’impiego molto utile nella realizzazione di luoghi come le università perché crea effetti di luce».

Altri elementi dei progetti di Kuma sono l’impiego della fibra di carbonio, che è - come ricorda l’architetto - «sette volte più forte del cemento armato», la costruzione di ampie tettoie che facciano ombra, un elemento a suo dire «fondamentale in architettura», e la realizzazione, in alcuni edifici, di dettagli architettonici in alluminio e carta giapponese e la pari attenzione posta negli interni e negli esterni delle strutture.

Queste indicazione si possono ritrovare nel Polo di Veterinaria di Lodi: «Mi piaceva l’idea che l’università in questa zona potesse essere un punto di contatto tra la natura e la città di Lodi, e ho voluto collegare il fiume naturale che scorreva in questa zona all’architettura - ha spiegato Kuma - per la forma ho ripreso quella della cascina lasciando però aperto il lato sud della costruzione, e sopra il centro dell’area esterna dell’edificio ho installato una grande tettoia. Il progetto è semplice ma arricchito dalla presenza di legno di cedro rosso canadese di tre spessori diversi che crea ritmo e allo stesso tempo imita la natura, dove troviamo in una stessa foresta alberi di altezza e grandezza diverse. Negli spazi esterni ho assegnato un ruolo centrale il corso d’acqua che passa per di qui, mentre negli interni grande minuzia è stata impiegata per realizzare le scale, rivestite di pietra e dagli angoli molto sottili».