Stoccaggio gas, il Governo tace. "E le risposte sul rischio sismico?"

Cornegliano Laudense, la Lega in sopralluogo vicino al cantiere

Lo spurgo di un pozzo al Cluster B a Cornegliano

Lo spurgo di un pozzo al Cluster B a Cornegliano

Cornegliano Laudense, 17 ottobre 2016 - "Qualcuno ci deve dire che questo impianto non provocherà un sisma nel terrritorio e perché il sindaco, se ritiene che non sia in corso un abuso edilizio, abbia portato tutto in Procura; se, invece, l’abuso c’è, perché non abbia emesso un’ordinanza". Il deputato Guido Guidesi ha condotto ieri un sopralluogo nei pressi del cantiere Italgas Storage alla cascina Sesmones insieme ad altri esponenti della Lega: il consigliere regionale Pietro Foroni, il neo segretario provinciale Claudio Bariselli, il segretario locale Agostino Crespiatico, il capogruppo in consiglio a Massalengo Severino Serafini, e il referente locale Luigi Lacerenza. Quest’ultimo ha firmato l’esposto presentato in Procura il 9 agosto sul presunto abuso edilizio, allegando immagini scattate dall’esterno già il 17 luglio in cui si nota un’espansione del cantiere a sud della roggia Cavallona "con rimozione del terreno originale sostituito da uno spesso strato di ghiaione e recinzione dell’area utilizzata come sosta per mezzi d’opera pesanti e predisposizione per l’installazione di moduli prefabbricati", in un’area che, da Pgt, risulta "di protezione dei valori ambientali".

Lacerenza il 20 luglio aveva scritto al Comune il quale il 3 agosto gli aveva risposto "di non aver rilasciato alcuna autorizzazione per le attività descritte". "Proprio perché quell’area è di salvaguardia, il Comune aveva negato all’azienda il passaggio del metanodotto e chi ha investito qui, pur trattandosi di un maneggio, ha dovuto presentare uan fidejussione per garantire un eventuale ripristino dell’ambiente originario" sottolinea Serafini. "Pochi giorni fa tremavano i vetri del locale – afferma Anna Maria Granata, del ristorante ‘La Quinta’, a poca distanza dal cluster A alla Sesmones – e, quando hanno aperto il bruciatore, con fiamme che sbucavano dal terreno, il rumore impediva di sentirsi". "Sorprende il silenzio del Governo nonostante le richieste presentate da Regione Lombardia nel luglio 2015 e riformulate, con l’assessora Claudia Terzi, la scorsa settimana – sottolinea Foroni –. Quella del 2015 era una mia mozione votata all’unanimità dal consiglio in cui si chiedeva al Ministero di rivedere l’autorizzazione rilasciata a Italgas alla luce della nuova legge, varata dopo il terremoto 2012 in Emilia, di cui, paradossalmente, si attendono ancora le linee guida sui criteri di microsismicità indotta. Eppure l’impianto non potrà iniziare a lavorare senza che la Regione abbia potuto vagliare la corrispondenza proprio a tali norme".

"Abbiamo presentato tre o quattro interrogazioni in Parlamento, senza mai ottenere risposta – rimarca Guidesi –. Non si capisce se Lorenzo Guerini, vicesegretario nazionale Pd, conti qualcosa. Vogliamo sapere la calendarizzazione degli interventi, chi controlla le attività di cantiere e quali conseguenze ci saranno". Nel frattempo per giovedì alle 12 in Provincia è convocato il neonato coordinamento sullo stoccaggio della Muzza: all’ordine del giorno l’esito dell’incontro con Italgas e ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, nonché dell’interlocuzione con Ispra (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale), avuti dal presidente Mauro Soldati insieme al sindaco Matteo Lacchini.