Boom di incendi a causa dei camini: "In troppi non fanno manutenzione"

Lodi, il comandante dei pompieri: i nostri anziani erano più attenti

Uno degli incendi domati dai vigili del fuoco

Uno degli incendi domati dai vigili del fuoco

Lodi, 8 gennaio 2018 - Gli incendi domestici provocati dalle canne fumarie nel Lodigiano sono ancora frequenti «si prende tutto troppo alla leggera». Lo pensa il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Lodi, architetto Massimo Stucchi. Nel solo 2017 si sono contati 133 interventi di questo genere. Gli ultimi due sono stati un incendio di un tetto a Maleo e un altro a Marudo dove la casa di un 60enne è stata dichiarata inagibile. «C’è una disattenzione generale della gente perché chi ha il camino, soprattutto se a legna, dovrebbe ricordare sempre che le canne fumarie hanno la necessità di essere pulite. La caldaia a metano non produce residui carboniosi, il camino sì. Si incollano sul mantello della canna fumaria diventando pericolosi – spiega il comandante –. Col tempo si crea una sovrapposizione di fuliggine che poi diventa carbone, un combustibile che quando è in dose sufficiente per essere innescato brucia».

«In passato si spegnevano incendi di canne fumarie trascurate, oggi meno, ma c’è chi ancora non le pulisce abbastanza – prosegue Stucchi – l’incendio cova. La fuliggine diventata solida carboniosa inizia la brace e tu magari ti accorgi dopo tempo che la canna fumaria è in fiamme. Una casa in via Legnano a Lodi tempo fa ha avuto problemi seppur il camino fosse stato acceso solo tre mesi prima. I nostri vecchi non sottovalutavano il pericolo: addirittura sparavano nella canna fumaria coi fucili da caccia staccando la crosta o con spazzacamini». Le nuove tecnologie hanno sostituito questi metodi «Ora c’è un robot che entra nei condotti, c’è la telecamera di ispezione etc.» evidenzia Stucchi. Inoltre se la canna accumula fuliggini o è inclinata il camino ha meno tiraggio. Rallenta la fuoriuscita dei prodotti della combustione nell’atmosfera e questo dà luogo a morte di persone che hanno respirato monossido di carbonio. «I residui carboniosi sono fumo grasso mentre il metano è più pulito e meno pericoloso dal punto di vista di accumulo e innesto» chiarisce. Secondo l’esperto, quindi, la canna fumaria del camino deve essere verticale e pulita. «Poi c’è il filone degli errori costruttivi. Oggi le imprese fanno villette con canne fumarie in acciaio perché la messa in opera è più veloce. Il problema è che l’acciaio è un ottimo trasportatore di calore» conclude.