Giornata del Ringraziamento, sorridono soltanto i produttori di latte

Bilancio in rosso per le colture

FESTA E RIFLESSIONE I trattori hanno riempito Piazza della Vittoria. Poi la messa e la benedizione di monsignor Maurizio Malvestiti. L’annata ha riservato più ombre che luci

FESTA E RIFLESSIONE I trattori hanno riempito Piazza della Vittoria. Poi la messa e la benedizione di monsignor Maurizio Malvestiti. L’annata ha riservato più ombre che luci

Lodi, 13 novembre 2017 - Grande festa e buona partecipazione di pubblico – in prima fila il sindaco Sara Casanova e il suo vice Lorenzo Maggi – ieri mattina in Piazza della Vittoria a Lodi per la Giornata del Ringraziamento organizzata da Coldiretti Milano, Lodi, Monza Brianza, che per l’occasione ha allestito una rievocazione della trebbiatura del mais con attrezzature e macchinari d’epoca e un piccolo mercato dei produttori di Campagna Amica. La piazza ha rappresentato anche la meta della sfilata di una settantina di trattori partita dalle 9.45 da via Haussmann 11, l’indirizzo della sede lodigiana di Coldiretti, e arrivata attraverso le vie principali in Duomodove si sono asvolte la messa e la benedizione di monsignor Maurizio Malvestiti.

Ma il vero scopo di questa ricorrenza importante per il mondo agricolo è quello di stilare un bilancio dell’anno appena trascorso, come ha spiegato il presidente dell’associazione Alessandro Rota: «L’ultima annata è stata positiva per il mercato del latte, che ha conosciuto una ripresa, mentre per le colture la situazione non è stata rosea a causa della gelata tarda registrata in aprile, che ha compromesso il lavoro già svolto e determinato la risemina delle colture. Inoltre la scarsità di piogge e le alte temperature hanno comportato il ricorso a irrigazioni di emergenza e a un calo medio delle produzioni: sono stati raccolti il 10-15% in meno di mais, il 30% in meno di foraggi. Un calo del 40% ha interessato la soia, coltura principale del Lodigiano, a a causa della siccità e della diffusione della cimice asiatica, che attacca direttamente i baccelli. È diminuita infine del 50% la produzione di miele, una riduzione da imputare al clima pazzo di quest’anno. La qualità dell’uva si è attestata ai massimi livelli ma il mix di brinate di primavera e di siccità ha ridotto del 10% la produzione di vino di San Colombano».