Maxi blitz della Finanza, sequestri per 26 milioni

Nelm mirino delle Fiamme Gialle un gruppo di società del settore informatico: ci soano anche 8 misure cautelari

Una pattuglia

Una pattuglia

Casalpusterlengo, 30 maggio 2017 - Maxi operazione della Guardia di Finanza di Lodi e Casale, ottanta finanzieri stanno eseguendo 20 perquisizioni, 8 misure cautelari personali e sequestri di beni immobili e mobili per 26 milioni di euro. Nel mirino imprenditori e professionisti di un gruppo di società operanti nel settore dell’information technology, cui sono stati contestati l’associazione per delinquere finalizzata all’emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, indebite compensazioni e truffa aggravata ai danni dello Stato, nonché altri reati fiscali per omessa o infedele dichiarazione. 

L’operazione è stata battezzata Araba fenice e vede indagate 17 persone di cui 3 in carcere, cioè padre e figlio, imprenditori di Codogno, più un commercialista di Latina, 4 ai domiciliari e un soggetto con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il giro d’affari degli imprenditori codognini, con 120 dipendenti, è di 10 milioni di euro l’anno con clienti di rilievo internazionale, tra cui alcuni importanti porti commerciali italiani. Gli accertamenti della finanza riguardano l’attività a partire dal 2011.

Avvalendosi della consulenza fornita dal commercialista di Latina,  i lodigiani avrebbero seguito “pianificazione fiscale” illecita con l’obiettivo di non versare allo Stato i propri debiti IVA e i contributi previdenziali ed assistenziali dei propri dipendenti. Questi ultimi sarebbero stati messi in mobilità e poi assunti da nuove società fittizie per ottenere agevolazioni riguardanti il job act con una conseguente truffa aggravata allo Stato per 132.955 euro. 

L’Iva presumibilmente evasa ammonta a 14,6 milioni di euro, l’Ires a 12,1 milioni di euro. La finanza ha già individuato 60 beni immobili, localizzati in parte nel Lodigiano, da sequestrare e in parte del commercialista che aveva una casa anche sulla laguna di Venezia. Ad oggi sono stati bloccati 95 conti correnti con saldi in corso di quantificazione e si cercherà di capire come garantire il proseguimento dell’attività per salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti.