Cambio della guardia in Finanza: il colonnello Benassi lascia Lodi

Guidò l'inchiesta sulle piscine comunali che travolse l'ex sindaco Uggetti

Il saluto tra Massimo Benassi e Vincenzo Andreone

Il saluto tra Massimo Benassi e Vincenzo Andreone

Lodi, 20 ottobre 2017 - «A Lodi lascio solo bei ricordi: è stata un’esperienza straordinaria». Il colonnello della Guardia di Finanza, Massimo Benassi, 48 anni, ha salutato gli uffici di viale Rimembranze dopo tre anni e tre mesi di servizio. Il nuovo comandante delle Fiamme Gialle di Lodi è il colonnello Vincenzo Andreone. Ieri si è svolta la cerimonia di insediamento alla presenza del comandante regionale, generale di divisione Piero Burla, e di una rappresentanza di tutti i reparti del comando provinciale e della sezione Anfi di Lodi. Sotto la guida di Benassi, la Guardia di Finanza di Lodi ha collezionato brillanti operazioni. A partire dai casi che hanno interessato la pubblica amministrazione. Dal sistema di false residenze per brasiliani che ha portato all’arresto del comandante della polizia locale di Ospedaletto Lodigiano, Mariano Pozzoli, e del dipendente comunale Marco Capra, all’operazione che ha coinvolto il vigile lodigiano Sergio Broscritto. Poi ci sono gli arresti che hanno interessato il Comune di Lodi: da quello per corruzione del geometra Paolo Berloto (gennaio 2016) allo scandalo delle piscine estive comunali che ha travolto l’ex sindaco Simone Uggetti. In questi anni sono stati intensificati anche i controlli per combattere il traffico di sostanze stupefacenti. Centinaia gli interventi che hanno portato agli arresti ‘eccellenti’ degli esponenti dei clan Labate e Saviano. «Fondamentale in questi anni la collaborazione con la Procura di Lodi - spiega il colonnello Massimo Benassi, che da oggi assumerà l’incarico di comandante provinciale di La Spezia -. Abbiamo lavorato su tanti casi di corruzione, frode ed evasione fiscale. Abbiamo utilizzato anche la nuova misura del sequestro preventivo di proprietà e soldi su chi commetteva attività illecita».

Il colonnello Vincenzo Andreone, 46 anni, sposato e con un figlio, proviene da Roma, dove ricopriva l’incarico di ufficiale di collegamento alla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti dell’uranio impoverito. Ricco il curriculum del nuovo comandante: tra le attività che ha svolto nella sua carriera anche quello di ufficiale al Nucleo di polizia tributaria di Milano nel gruppo investigativo sulla criminalità organizzata. «Continuerò il lavoro svolto finora, cercando di migliorare dove sarà possibile - dice il colonnello Andreone -. Ho un trascorso nella lotta alle mafie. Non posso dire se nel Lodigiano esista oppure no, però posso assicurare che ci sarà grande attenzione per evitare ogni tipo di infiltrazione della malavita organizzata».