Torna la fiction Doc, l'ex primario di Lodi: "È la mia vendetta"

La storia ispirata al medico lodigiano Piccioni, che ha perso 12 anni di memoria dopo un incidente, conquista anche Spagna e Portogallo

 Luca Argentero (42) l’attore protagonista della fiction

Luca Argentero (42) l’attore protagonista della fiction

Lodi, 22 settembre 2020 - Il finale della prima serie della fiction, campione di ascolti (30% di share), ‘Doc - nelle tue mani’, con protagonista Luca Argentero, sarà in tv a fine ottobre ma già si lavora alla scrittura di Doc 2, per il 2021. E non solo. Al vulcanico Pierdante Piccioni, l’ex primario di pronto soccorso di Lodi che, dopo aver perso nel 2013, per un incidente, 12 anni di memoria, è riuscito con la forza di volontà a tornare ad esercitare, ispirando con la sua biografia ‘Meno dodici’ (scritta con Pierangelo Sapegno) la storia di ‘Doc’, è stato commissionato da Mondadori anche il sequel del medical thriller ‘Colpevole d’amnesia’, a cui si stanno già interessando case di produzione.

«Noi ex traumatizzati cranici dormiamo poco – scherza, ma non più di tanto, ‘dottor Amnesia’ –. La notte a noi non porta consiglio, porta pagine scritte. E poi, dato che mi mancano 12 anni di ricordi, mai recuperati, mi sento un arzillo 49enne mentre in realtà sono un decrepito 62enne". Tante le novità, su più fronti, a partire dalla fine delle riprese delle ultime quattro puntate della prima stagione di Doc, interrotte per il lockdown: "Siamo riusciti a girarle a luglio; la messa in onda sarà a fine ottobre. Ma stiamo già lavorando a Doc2 per il 2021: io - spiega - faccio parte degli sceneggiatori, anche se, di certo, non insegno al gatto ad arrampicarsi. Trovo qualche storia interessante e supervisiono gli aspetti medici. Nel sequel ci saranno dei cambiamenti, ma resta la figura centrale del dottor Fanti che in modo resiliente sfrutta la sua amnesia e, dopo il lungo ricovero come paziente, risulta più empatico coi malati. Intanto Doc è uscito in questi giorni in Spagna e Portogallo e pare stia andando bene. Tutto questo crescente successo è molto appagante: niente male per chi, come me, dopo l’incidente, doveva fare l’invalido, era considerato finito. E’ un riscatto assoluto. Il mio confessore, don Franco, mi dice che questa è giustizia, io gli rispondo, in modo ironico, che è vendetta; alla fine, comunque, mi assolve!". In questo periodo Piccioni si occupa della promozione del libro, (scritto sempre con Sapegno) ‘Colpevole d’amnesia’, in cui una persona è accusata di aver commesso un delitto durante un vuoto di memoria: "E’ uscito in pieno lockdown ma l’interesse non manca: venerdì alla presentazione a Udine per le norme anti Covid c’erano 50 persone ma le prenotazioni erano il doppio. Ed infatti Mondadori ci ha prenotato il sequel: io e Sapegno ci siamo scoperti scrittori-sceneggiatori e ci divertiamo un sacco".

Il primo impegno del medico lodigiano, comunque, è sempre sul fronte sanitario: durante il lock down si occupava di liberare posti letto nell’ospedale di Lodi, trovando percorsi alternativi ai pazienti in via di guarigione, esperienza che ha raccolto in un piccolo volume di 50 pagine, edito sempre da Mondadori, uscito a maggio solo in ebook: "Essere diventato ‘diversamente medico’ è stato molto utile nel trattare con questi pazienti e coi loro familiari – racconta Piccioni, che va anche a preparare torte fritte benefiche a Levata di Grontardo (Cr), paese dove è nato e ha vissuto fino ai 18 anni –. Tramite alcune storie, molte delle quali strazianti, racconto quell’esperienza in cui l’unico senso rimasto, dopo che gusto e olfatto erano cancellati dal Covid e l’udito era sovrastato dal barrito dei ventilatori, era la vista: si comunicava con gli occhi. E meno male che c’era ‘Santo Smartphone’ ad aiutarci a mantenere i contatti con i familiari".