La petizione al Comune: «Fate entrare i cani nei parchi di Lodi»

Raccolte e consegnate a palazzo Broletto 500 firme per cambiare il regolamento. L'amministrazione ribadisce la linea: "Ci sono le aree di sgambamento" di Paola Arensi

Il corteo che era stato organizzato il 7 ottobre 2012 con l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla

Il corteo che era stato organizzato il 7 ottobre 2012 con l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla

Lodi, 15 ottobre 2014 «Fate entrare i cani nei nostri parchi». Questo recita la petizione, raccolta in due anni di lavoro, per un totale di circa 500 firme, consegnata ieri mattina a palazzo Broletto. Ad incontrare l’assessore lodigiano Andrea Ferrari, per sottoporgli il parere di molti cittadini, sono stati Angelo Bocchioli, di Amici animali onlus e Simone Pavesi della Lega anti vivisezione. Con loro c’era anche l’ex consigliere provinciale e garante per la protezione degli animali, Emanuele Arensi. Figure che a Lodi sono note per il loro grande amore nei confronti degli animali e che così sono tornate su un argomento che fa discutere da circa due anni.

La petizione dice “I sottoscrittori della presente chiedono di abrogare l’articolo 65 comma 3 del regolamento di polizia urbana del 9 luglio 2007 che vieta di introdurre cani nei parchi e giardini pubblici pena multe dai 25 ai 500 euro». E il testo si riferisce alle aree verdi di villa Braila, Isola Carolina, via Fascetti, via Marconi, Giardini Barbarossa e simili. Insomma, ovunque sia presente l’apposita segnaletica.

Due anni fa, per protestare contro il divieto di accesso dei cani nei parchi e nei giardini della città, c’era stato un vero e proprio corteo battezzato “Quattro passi nel centro di Lodi” e che, almeno per un giorno, aveva concesso ai cuccioli di scorrazzate nel verde del capoluogo. Ospite d’onore di allora l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, in qualità di Presidente della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente nonché promotrice, da Ministro del Turismo, dell’Accordo con l’Anci per agevolare l’accessibilità dei cittadini accompagnati dai propri cani nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.

A seguire erano fioccate multe. «Abbiamo raccolto i consensi in occasione di eventi pubblici, con banchetti e gazebo. Ci sembra assurdo andare a passeggio con i nostri amici a quattro zampe e doverli lasciare fuori dal verde — spiega Bocchioli —. Per andare tutti d’accordo, evitando cartellonistica troppo dura e divieti ovunque, basterebbe che ognuno tenesse pulito il proprio animale e le sue deiezioni. I sistemi ci sono». L’assessore Ferrari ha ribadito la linea dell’Amministrazione: «Nessuna apertura sui parchi, ci sono piuttosto le aree di sgambamento». «Ma le aree — contestano le onlus — sono periferiche e hanno criticità evidenziate in un doppio dossier conferito all’assessore. Sono in pessime condizioni, in alcuni casi sprovviste di acqua, prive di verde ombroso, prive di sistemi semplici di sicurezza». «E poi — aggiungono — la presenza delle aree non può sovrastare e limitare il diritto di ogni cittadino a frequentare luoghi pubblici, compresi i parchi, con i propri animali». paola.arensi@ilgiorno.net