Coronavirus a Lodi, il medico Vajani: "Il virus è ancora presente tra noi"

La testimonianza: "Tra lunedì e ieri a 4 miei pazienti riscontrata la polmonite interstiziale"

Massimo Vajani

Massimo Vajani

Lodi, 8 aprile 2020 - «Ancora lunedì ho inviato tre persone ad effettuare una lastra e sono risultate positive alla “polmonite bilaterale interstiziale tipo Covid“ con relativo trattamento medico, senza che, però, vengano effettuati i tamponi. Oggi (ieri per chi legge, ndr ) me ne hanno confermato un altro. Poi ne ho un’altra dubbia e ho chiesto ancora altre due radiografie. Se l’ospedalizzazione è in calo, i casi sul territorio, no".

Ad affermarlo è Massimo Vajani, presidente dell’Ordine dei Medici di Lodi, che aggiunge: "Sono persone che non avevano una sintomatologia eclatante, cose come spossatezza, dissenteria, senza febbre elevata, ma con fatica a respirare al minimo sforzo. La presenza di casi “asintomatici“ dunque è quotidiana. Una delle pecche è proprio non fare i tamponi: se si potessero fare valutazioni più immediate e precoci sul territorio ci sarebbe una prevenzione maggiore. Invece il territorio è abbandonato".

Una posizione già rimarcata lunedì in una nota firmata dai tutti i presidenti degli Ordini dei medici provinciali e inviata ai vertici della Regione e delle Ats lombarde in cui si parla di una necessaria "presa d’atto degli errori occorsi nella prima fase dell’epidemia" per individuare una nuova "strategia", a partire dai dati sulla mortalità registrati solo in base ai ricoveri, "sottostimando" i numeri reali, Rsa comprese; viene sottolineata anche la mancanca di dispositivi di protezione e di tamponi tra gli operatori sanitari, che ha portato alla morte di numerosi medici, l’assenza di "attività di igiene pubblica", la trattazione dell’epidemia solo come emergenza da cure intensive anziché da sanità pubblica, per chiudere infine con la richiesta di test adeguati.

Vajani valuta positivamente il progetto ‘Safe zone’ di sanificazione di 100 studi medici in 100 giorni in alcune province, tra cui Lodi, promosso dalla Società Italiana di Medicina Generale: "Mi sembra doveroso: a Mairago, ad esempio, l’ha fatta il Comune". Proprio ieri l’Ordine dei Medici ha iniziato a distribuire ai circa 180 medici di base e pediatri (sui 900 iscritti totali) il gel disinfettante prodotto e donato dall’Erbolario e i presidi acquistati con una spesa di 21 mila euro e poi donati dalla Bcc Laudense: 4-5 camici a testa, cuffie, calzari, mascherine, disinfettanti anche per ambienti.

"Il Banco Popolare - conclude Vajani - ci elargirà invece oltre 20mila euro per l’acquisto di mascherine e visiere che abbiamo già ordinato. La prima fornitura di mascherine inviataci dalla Protezione civile tramite la Federazione nazionale era non certificata: oggi (ieri, ndr ) dovrebbero arrivare quelle giuste".