Stoccaggio gas, un ‘affare’: indotto stimato in 15 milioni

A Cornegliano l'incontro tra le associazioni di categoria e Ital Gas Storage

Lo spurgo di un pozzo al Cluster B a Cornegliano

Lo spurgo di un pozzo al Cluster B a Cornegliano

Cornegliano Laudense (Lodi), 4 ottobre 2016 - Quanto vale il maxi impianto di stoccaggio che Ital Gas Storage sta realizzando a Cornegliano tra le proteste di politica e comitati? Hanno provato a dare una risposta i rappresentanti delle associazioni di categoria del Lodigiano in un incontro, chiesto qualche mese fa, con la società che il 15 marzo 2011, dopo un lungo iter autorizzativo, ha ottenuto dal Mise la concessione di 40 anni per trasformare in impianto di stoccaggio gas l’area del giacimento esaurito vicino a Cascina Sesmones. Al summit, in una sala riunioni del piccolo Municipio messa a disposizione dal Comune senza però alcun coinvolgimento dell’amministrazione, erano presenti: Alberto Mariotti, Ceo di Ital Gas Storage, che ha rappresentato anche il contractor Schlumberger, che sta svolgendo le operazioni di perforazione; un responsabile Saipem, che nella seconda fase si occuperà dell’ingegneria, dell’approvvigionamento e della costruzione dell’impianto; il segretario di Confartigianato Lodi, Vittorio Boselli e quello dell’Unione Artigiani, Mauro Sangalli, in rappresentanza anche di Confcommercio.

Obiettivo delle associazioni, capire come ‘sfruttare’ un cantiere così ricco, il cui indotto stimato varrebbe circa 15 milioni di euro. Mentre Schlumberger ha già sottoscritto contratti per la fornitura di servizi e prodotti industriali (alloggi, ristorazione, guardiania, generi alimentari, carburante) al servizio del centinaio di persone attualmente impiegate in questa fase del cantiere, Saipem invece deve ancora completare la ricerca delle aziende necessarie per la fornitura di materiali, dal calcestruzzo ai prefabbricati, e di servizi, sia di tipo logistico come il trasporto di persone, l’affitto di aree o il noleggio di macchinari, che di servizi generali, come pulizie e smaltimento rifiuti. Sono ancora in fase di selezione le aziende che si aggiudicheranno i contratti per i lavori meccanici, elettro-strumentali e del metanodotto di collegamento. "È stato un buon incontro – commenta Sangalli –, ci sono margini per le imprese locali". Devono rispettare i requisiti richiesti in termini di capacità finanziaria, qualifiche, numero dei dipendenti. "In un momento come questo, con una crisi così grave nel Lodigiano, sarebbe un’ottima occasione". "Abbiamo rappresentato alle società l’opportunità che vengano valorizzate le risorse locali – spiega Boselli – Abbiamo riscontrato disponibilità". Ora le associazioni avvieranno una ricognizione tra le aziende del territorio per capire come fare in modo che il maxi cantiere porti benefici al Lodigiano.