Cattedrale Vegetale, eventi notturni. Ma c’è chi protesta per il divieto ai cavalli

Lodi, non si è ancora spenta l'eco per il successo dell'inaugurazione

FOLLA norme afflusso all’inaugurazione

FOLLA norme afflusso all’inaugurazione

Lodi, 25 aprile 2017 - Un'opera d’arte immersa nella natura, ma non accessibile a tutti. Alla Cattedrale vegetale dell’artista Giuliano Mauri, inaugurata domenica, è vietato l’ingresso ai cavalli, mentre è consentito ai cani al guinzaglio. Il regolamento, pubblicato con un’ordinanza comunale una settimana fa, prevede multe ‘salate’ che raggiungono anche i 500 euro per i trasgressori. Una decisione che non viene condivisa dalla lodigiana Giulia Fornetti, 30enne, da sempre appassionata di cavalli, che proprio durante la cerimonia dell’inaugurazione di domenica si è presentata in groppa ad Ajax. «Non capisco la decisione di vietare l’accesso ai cavalli – spiega Giulia –. Sono d’accordo che sia fondamentale rispettare l’opera d’arte, ma vietare del tutto l’accesso non credo sia la soluzione. La Cattedrale vegetale è immersa nella natura e proprio per questo dovrebbe essere aperta a tutti».

Quasi mille persone tra lodigiani e curiosi hanno assistito domenica pomeriggio al taglio del nastro ufficiale della Cattedrale Vegetale di Lodi, l’opera di «art in nature» realizzata su disegno di Giuliano Mauri e costata circa 280mila euro. Ed è stato Philippe Daverio, critico d’arte e amico personale dell’artista lodigiano scomparso nel 2009, a illustrare le tappe della costruzione dei sei colonnati di piante di quercia che formeranno cinque navate gotiche, conclusa il 20 ottobre dell’anno scorso. Insieme a lui Andrea Cancellato, ex sindaco di Lodi e direttore della Triennale di Milano che ha dato il suo patrocinio all’opera, e la nipote di Mauri, Francesca Regorda, responsabile dell’associazione che porta il nome dell’artista. «Sono contenta di come è andato l’evento – dichiara la Regorda –. Non mi aspettavo così tanta gente. L’opera è entrata a far parte del cuore della città. La Cattedrale vegetale cambierà il volto di Lodi». «Per quanto riguarda i divieti – aggiunge – la differenza con le altre cattedrali (in cui non ci sono) deriva dal fatto che quella di Lodi è molto accessibile. Va rispettata e apprezzata come un’opera d’arte e non come un parchetto. Forse in futuro potremmo decidere di chiudere l’area per cercare di limitarne il flusso. Intanto a breve organizzeremo visite guidate, anche in notturna».