Cattedrale vegetale: vietato arrampicarsi e andare a cavallo

Lodi, il commissario Mariano Savastano ha stabilito i divieti per l'accesso all'area, in attesa del taglio del nastro di domenica

La Cattedrale vegetale di Lodi

La Cattedrale vegetale di Lodi

Lodi, 18 aprile 2017 - Scattano i primi divieti per l’accesso alla Cattedrale vegetale. In attesa della cerimonia di inaugurazione (che si terrà domenica alle 16) dell’opera ideata da Giuliano Mauri, il commissario straordinario Mariano Savastano ha deciso di introdurre alcuni divieti per regolare l’accesso all’area lungo l’Adda, a pochi metri dalla pista ciclabile per Boffalora, dove si trova l’installazione. I divieti, disposti con apposita ordinanza, vietato di gettare rifiuti per terra, arrampicarsi sulle colonne di legno, oltre a fumare e accendere fiamme tra le navate della Cattedrale vegetale. Il commissario del Comune ha imposto anche l’obbligo di tenere i cani al guinzaglio e di raccogliere le deiezioni animali, deponendo i rifiuti nei cestini di raccolta. L’ingresso all’opera di Mauri è vietato a cicli, motocicli e ai cavalli. Le violazioni all’ordinanza saranno punite con l’applicazione di multe comprese tra un minimo di 25 a un massimo di 500 euro, secondo la procedura prevista dal Regolamento per l’applicazione delle sanzioni amministrative.

Intanto è tutto pronto per il taglio del nastro di domenica pomeriggio. Per il grande evento culturale arriverà a Lodi lo studioso Philippe Daverio, amico ed estimatore dell’artista Giuliano Mauri. In via Ferrabini, per la cerimonia di inaugurazione, l’accademia Franchino Gaffurio sarà presente con un concerto e una serie di installazioni musicali. Progettata dalla famiglia dell’artista lodigiano, è costata 280mila euro, finanziati da Comune, Regione Lombardia e sponsor privati, la Cattedrale di Mauri ha ottenuto il patrocinio della Triennale di Milano (Associazione Giuliano Mauri). L’ossatura lignea, con all’interno 108 pianticelle di quercia, che sarebbe dovuta essere pronta per l’Expo di Milano del 2015, è stata invece ultimata solo a fine 2016. L’opera postuma di Giuliano Mauri, uno dei massimi esponenti di Art in Nature e scomparso nel 2009, è realizzata su cinque navate e sei colonnati per una lunghezza di 72 metri, 22 di larghezza e 18 di altezza.