Morta dopo il decimo figlio, Romelia riposerà in Romania

Sui risultati dell’autopsia c’è il massimo riserbo, mentre altri particolari sono emersi sugli ultimi giorni di vita della donna

Polizia

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Castelleone (Cremona), 12 marzo 2017 - È stato restituito ieri alla famiglia il corpo di Romelia Dimitru, 43 anni romena di Soresina, deceduta il 25 febbraio per cause che l’autopsia, eseguita venerdì mattina, dovrà accertare. Il marito, Marius Tanasie, ha deciso di traslare il corpo della moglie in Romania, per seppellirlo nel cimitero della sua città d’origine, anche perché alcuni dei loro figli vivono in patria.

Sui risultati dell’autopsia c’è il massimo riserbo, mentre altri particolari sono emersi sugli ultimi giorni di vita della donna. Il 20 febbraio nel reparto di ostetricia dell’ospedale di Cremona la Dimitru partorisce Anna Maria, sua decima figlia, senza problemi apparenti e il 23 febbraio viene dimessa dall’ospedale con la bambina. Ma la donna non sta bene e già il 24 accusa un malore. Non ha dato troppa importanza al fatto, visto che aveva da poco partorito, ma il giorno dopo le sue condizioni si sono aggravate, tanto che nella prima serata Romelia ha perso conoscenza e il marito ha chiamato il 118.

Un'ambulanza e un’automedica hanno raggiunto da Crema l’abitazione della famiglia. I soccorritori si sono occupati della donna che stentava a riaversi. Dopo aver praticato quanto ritenuto necessario, la donna è stata caricata in ambulanza e indirizzata al pronto soccorso dell’ospedale di Crema, ma a Castelleone la donna non respirava più el’ambulanza si è fermata per cercare di prestarle le cure necessarie, ma senza alcun successo, visto chela 43enne è deceduta, giungendo così cadavere al pronto soccorso. Il lunedì successivo il marito si è rivolto ai carabinieri di Soresina e ha presentato un esposto: vuole sapere perché è morta sua moglie e se nella sua tragedia possano esserci responsabilità.

L’esposto si è trasformato in una denuncia per omicidio colposo nei confronti di 21 persone e di seguire la questione è stato incaricato un avvocato civilista di Lodi che è specializzato nel seguire gli stranieri. Le esequie sono state bloccate e il cadavere della donna è rimasto a disposizione del magistrato che ha deciso di far eseguire un’autopsia. Perché tutti gli interessati potessero nominare i periti di parte, l’esame è stato spostato nel tempo e fissato a venerdì scorso. Tre le cause probabili del decesso. La prima parla di un’infezione contratta al momento del parto e non rilevata, infezione che si sarebbe trasformata in unaletale setticemia; la seconda di una tromboembolia che avrebbe provocato la rottura del cuore, problematica che però dovrebbe essere assente se la donna durante la degenza ha assunto eparina, cosa che dovrebbe essere normale;la terza un infarto che potrebbe aver colpito la donna senza lasciarle scampo.