Casaletto, spara e uccide ladro. Legale ristoratore: "E' disperato" / FOTO E VIDEO

L'uomo rischia l'accusa di omicidio volontario. Berlusconi: "No giustizia fai da te, ma diritto difesa". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni: "Siamo in un mondo al contrario"

Carabinieri davanti all'osteria

Carabinieri davanti all'osteria

Casaletto Lodigiano (Lodi), 11 marzo 2017 - È stato identificato l'uomo che nella notte tra giovedì e venerdì a Gugnano di Casaletto Lodigiano è morto dopo essere stato colpito da una fucilata durante un tentativo di furto in un'osteria e tabaccheria di Gugnano di Casaletto Lodigiano ( Lodi). Si tratta di un romeno di 28 anni le cui impronte digitali non erano mai state censite dalle forze dell'ordine. In mattinata un fratello si è presentato dai carabinieri accompagnato da un avvocato per il riconoscimento. Il procuratore della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro, e il sostituto Laura Siani hanno immediatamente disposto un riconoscimento ufficiale.

LEGALE RISTORATORE: "E UN UOMO DISPERATO" Nel frattempo, gli investigatori stanno cercando di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti che hanno portato Mario Cattaneo, il ristoratore 67enne indagato per omicidio volontario, a sparare col suo fucile da caccia colpendo alla schiena il ladro. L'uomo, sentito ieri pomeriggio dagli inquirenti ha sostenuto che il colpo è partito durante una colluttazione. L'ipotesi di omicidio volontario dovrà quindi essere verificata dai riscontri prima di essere confermata o potrebbe trasformarsi in eccesso colposo di legittima difesa o essere derubricata in legittima difesa senza neanche la necessità di un processo. Il legale di Cattaneo ha spiegato che il ristoratore "è disperato". "Solo oggi ha acquisito la consapevolezza di quanto è successo - ha spiegato il suo difensore, Vincenzo Stochino -: continua a dire 'non dovevo scendere, non dovevo scendere'. Nell'interrogatorio di ieri - ha spiegato l'avvocato - ha cercato faticosamente di ricordare quanto è successo ma lo ha fatto come se riguardasse un estraneo. Solo oggi ha compreso la tragedia e ha cominciato a provare il dolore per sé e per una vita spezzata". 

LE RICERCHE - Continuano le ricerche anche per individuare i complici che lo hanno aiutato a fuggire per qualche centinaio di metri fino alla stradina vicina al cimitero dove e' stato trovato morto, lo hanno spogliato per rendere piu' difficile l'identificazione e hanno avvertito il 118 per farlo ritrovare.

BERLUSCONI - "Tragedie come quella di Lodi sono una sconfitta per tutti. Prima di tutto per lo Stato, che non è in grado di svolgere la sua prima funzione: difendere la vita, la sicurezza e la proprietà dei cittadini. Quando una persona è costretta a difendersi da sola sarebbe assurdo che venisse perseguita per questo. La responsabilità di questa morte non è certo di chi si è difeso, è prima di tutto di chi ha aggredito la proprietà di una persona, e poi dello Stato che non ha saputo impedirlo. Tutto questo rende ancora più necessario approvare le nostre proposte, di cui parliamo proprio in questi giorni nei Security days che abbiamo organizzato in tutt'Italia, sia sulla legittima difesa che sul potenziamento delle forze dell'ordine. Non vogliamo certo un sistema nel quale ci si faccia giustizia da soli, è il contrario dello stato liberale, ma il diritto di difendere la propria incolumità, quella dei propri cari e delle proprie cose è un diritto naturale dell'uomo. Forza Italia vuole passare dalla legittima difesa al diritto alla difesa." Così il leader di Fi, Silvio Berlusconi, in una nota.

MARONI - "Il ristoratore che ha reagito alla rapina è indagato per omicidio volontario. Siamo in un mondo al contrario". Lo ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a proposito del titolare del bar che nel Lodigiano ha ucciso un rapinatore.

SALVINI - "Bisogna approvare subito una legge sulla legittima difesa chiara. E' da quattro anni che la Lega l'ha presentata in Parlamento e da quattro anni che il Pd di Renzi non la approva". Lo sollecita il segretario della Lega Matteo Salvini, tornando, ai microfoni di Rtl 102.5, sull'episodio di Lodi con il ristoratore che ha ucciso un ladro. "Il principio che io sostengo - spiega Salvini - è un principio che vale nel mondo ed è chiaro. Fatto salvo che ogni vita umana è sacra e quando c'è un morto non c'è da ridere e festeggiare, ma se mi trovo in casa o in negozio o sul taxi alle 3 di notte uno armato e col volto coperto la legge in questo momento mi dice che prima di difendermi devo capire se quello là è pericoloso per la mia vita: mettetevi nei panni di quest'uomo di 67 anni che alle tre di notte al buio deve valutare se quello là ti vuole ammazzare o è lì per farsi un aperitivo. Il mio principio è che nei confronti di chi viola una proprietà privata, facendo ritenere all'aggredito di essere in pericolo, l'aggredito ha tutto il diritto di difendersi con tutti i mezzi necessari".