Lodi, Casa dello studente inutilizzata e già a pezzi

La struttura, pronta dal 2014, è costata al pubblico 5 milioni e mezzo di euro e nessuno finora ha mai avuto il piacere di abitarvi

Cascina codazza in stato di abbandono

Cascina codazza in stato di abbandono

Lodi, 22 febbraio 2018 - Uno spreco di soldi pubblici. In attesa del trasferimento dell’intera Facoltà di Veterinaria dell’Università di Milano nelle strutture in località Cascina Codazza (previsto a ottobre), la Casa dello studente resta inutilizzata. Quella inaugurata in pompa magna il 23 ottobre 2014 in via Pierre e Marie Curie, a 300 metri dal nuovo polo universitario, è una tipica cascina lombarda ristrutturata e trasformata in residenza per studenti, ricercatori e docenti. Per il pensionato (l’intervento è iniziato nel 2011) sono stati spesi 5 milioni e mezzo di euro di soldi pubblici (in buona parte coperti con contributi del ministero dell’Istruzione e di Regione Lombardia). Ma la struttura in grado di accogliere 48 persone, suddivisa in 18 camere doppie e 12 camere singole, con spazi comuni come una lavanderia, una sala studio e uno spazio mensa, resta ancora disabitata in attesa dell’arrivo delle prime matricole.

Un progetto che è naufragato e che rischia di arrivare inutilizzabile all’inaugurazione della sede universitaria. Dal 1 luglio 2016 l’Università degli Studi di Milano è subentrata in via diretta nella gestione delle politiche di sostegno al diritto allo studio universitario a seguito della cessazione dell’attività del Cidis (il Consorzio che si è occupato del servizio dal 2011 al 2016). Nello stabile però regna il degrado. Gran parte delle stanze non sono mai state utilizzate. E le spese di gestione restano enormi. Da almeno un anno e mezzo non c’è più il custode, che per anni ha avuto il compito di pulire e gestire un complesso molto spesso vuoto. Restano, invece, da pagare le spese delle corrente elettrica. Dall’esterno, infatti, è visibile il monitor acceso della videosorveglianza. Le conseguenze del degrado sono visibili anche all’esterno. La struttura sta cadendo a pezzi a causa della totale assenza di manutenzione ordinaria. Sul lato sud, quello in direzione della città, della struttura c’è un bolla evidente che da qualche mese è spuntata dal muro, forse per un’infiltrazione o una perdita d’acqua. Intanto, il cantiere per la realizzazione del nuovo polo universitario di Lodi è in fase di chiusura. Il progetto dell’architetto giapponese Kengo Kuma è quasi pronto ad accogliere quasi 2.500 persone, tra studenti, docenti e personale. L’imponente opera è costata 62 milioni e 600 mila suddivisi da Statale, Regione, Comune di Lodi e Provincia.