Sant'Angelo, botte al pensionato: giovane accoltellato perché si era intromesso da paciere

Il mendicante "giustiziere" fra ricoveri e botte ma sempre in libertà. Finisce in cella solo dopo il processo

Il tribunale di Lodi

Il tribunale di Lodi

In meno di 48 ore è stato autore di una doppia aggressione. Protagonista un egiziano di 30 anni, residente a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, che tra venerdì e sabato ha prima preso a pugni e bastonate un pensionato di 67 anni che si era rifiutato di dargli 2 euro di elemosina e poi ha accoltellato un ventisettenne che era corso in aiuto dell’anziano. Il primo episodio è accaduto venerdì scorso: lo straniero ha aggredito in piazza Vittorio Emanuele a Sant’Angelo con pugni e bastonate un anziano e per fermarlo era intervenuto un passante di 27 anni, al quale l’egiziano aveva giurato vendetta. Il giorno dopo, infatti, dopo aver bucato le gomme dell’auto del giovane, l’egiziano lo ha accoltellato al torace e il ragazzo è stato operato d’urgenza a un polmone.

Sant'Angelo Lodigiano, 23 agosto 2016 - «Ha una elevata pericolosità sociale». Per il giudice del Tribunale di Lodi Francesca Lisciandra, M.H., egiziano di 30 anni, con regolare permesso di soggiorno, deve restare in carcere in attesa dell’udienza fissata per il 7 ottobre. Deve rispondere di lesioni gravi aggravate per aver accoltellato sabato intorno alle 21 con tre fendenti (di cui uno dritto al polmone) A.B., il 27enne che il giorno prima si era intromesso nell’aggressione ai danni di un pensionato di 67 anni picchiato a sangue dall’egiziano con pugni e bastonate in piazza Vittorio Emanuele perché non gli aveva dato 2 euro di elemosina. E per questo lo straniero aveva promesso vendetta al giovane.

Ad accompagnarlo in aula ieri mattina al processo per direttissima i carabinieri di Sant’Angelo Lodigiano: «Al pensionato non ho fatto nulla», ha detto l’egiziano prima di entrare nell’auto dei carabinieri che l’avrebbe portato in carcere a Lodi. I fatti, però, raccontano il contrario. In città, a Sant’Angelo Lodigiano, dove risiede da almeno dieci anni, è conosciuto come «Mimmo». Non è «mai stato un tipo tranquillo». Risse, maltrattamenti in famiglia e qualche problema psichiatrico che gli è costato negli anni controlli periodici all’ospedale di Codogno. «Mimmo» è disoccupato da tempo, ha avuto una compagna italiana, santangiolina, dalla quale adesso è separato, e una figlia.

Da qualche mese abita insieme al fratello, sempre a Sant’Angelo. E proprio con il fratello, venerdì, è tornato a casa dopo essere stato ascoltato dai carabinieri in seguito all’aggressione del pensionato. Apparentemente la vicenda sembrava conclusa. Ma nella notte l’egiziano ha covato la sua vendetta e il giorno seguente, quando ha incontrato il ragazzo che si era intromesso da paciere nella lite con l’anziano, ha scaricato la sua rabbia con tre fendenti.