Bcc Laudense: anche i soci scelgono Trento

Con un utile di oltre 1 milione di euro, la banca entrerà nel gruppo guidato dalla Cassa Centrale Banca trentina

Alberto Bertoli

Alberto Bertoli

Lodi, 28 maggio 2017 - "La scelta, compiuta dal cda il 16 maggio, di ottemperare alla riforma del credito cooperativo entrando nel gruppo guidato dalla Cassa Centrale Banca di Trento rispetto all'Iccrea, Istituto centrale del credito cooperativo di Roma, è stata frutto di un'attenta valutazione dell'assetto patrimoniale, dell'elevato standard tecnologico esistente e dei nuovi modelli di business, affini a quelli tedeschi e austriaci, che, oltre a soci e a dipendenti, puntano su banca, attività immobiliare a assicurativa". Il presidente della Bcc Laudense, Alberto Bertoli, nonostante qualche malumore rispetto alla passata gestione (l'avvocato Olivo Rinaldi ha parlato di "10 anni di regime" in cui le scelte erano fatte dal direttore, non essendo il cda di "qualità" adeguata) e alla mancanza dell'unanimità (3 i contrari, 1 astenuto, su 353 persone registrate al voto rispetto a 2836 soci), ieri mattina nella lunga assemblea ordinaria ha cercato di spiegare la valutazione strategica compiuta a favore di Trento.

L'indice di solidità del gruppo trentino, destinato a divenire il settimo gruppo bancario d'Italia grazie all'unione di 110 Bcc, è doppio di quello di Iccrea, così come l'indice di copertura dei crediti deteriorati del primo è del 74% rispetto al 44% del secondo. Come sarà la governace del nuovo gruppo, che sarà operativo dal 1 luglio 2018, verrà deciso da domani ma la Laudense, che ha approvato ieri all'unanimità un bilancio 2016 con un utile netto di 1,022 milioni di euro, un aumento del +5% degli impieghi, del +1% della raccolta, del +5% dei conti correnti e del +7% dei soci, si presenta con un quadro positivo alla stesura del 'patto di coesione'.

La Laudense, inoltre (1 anno fa il presidente Giancarlo Geroni, alla guida dal 2009, venne scalzato dall'ex presidente della Provincia, Osvaldo Felissari, del Pd; due mesi fa, però, il giro di valzer interno al cda, con Bertoli alla presidenza), sarà l'unica Bcc di riferimento del nascente gruppo, il quale "ha in cassa 700 milioni di euro da investire sui territori", non solo per il Lodigiano, dove conta 10 sportelli, ma anche per il sud Milano, con possibilità, dunque, di espansione.