Picchiò e derubò un connazionale, egiziano arrestato sei anni dopo

Casale, i due complici erano già finiti in manette nei mesi scorsi

I carabinieri

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Casalpusterlengo (Lodi), 26 febbraio 2017 - Picchiò e derubò un connazionale in via Gramsci a Casale insieme ad altre due persone sei anni fa, ieri è stato arrestato e dovrà scontare una pena di tre anni nel carcere di Lodi. Una vicenda che affonda le radici nel 2010 e che si è conclusa ieri mattina, quella che vede coinvolto un 32enne egiziano che, insieme ad altri due uomini (anch’essi egiziani), malmenò un barbiere connazionale, rubando dal negozio, a pochi passi dal centro di Casale, più di 500 euro, per futili motivi dandosi poi alla fuga. L’uomo, identificato e braccato dai carabinieri di Casale, è stato arrestato ieri mattina dai militari dell’Arma e condotto nella casa circondariale di Lodi per scontare la pena che gli permetterà di tornare in libertà soltanto nel 2020.

Il 32enne è stato l’ultimo del trio di malviventi a essere acciuffato e quindi tradotto in carcere. I due complici infatti sono stati arrestati prima di lui, non molto tempo fa. Il primo a finire in manette venne arrestato all’aeroporto di Malpensa, mentre il secondo complice, dopo aver dimorato in diversi Comuni del Lodigiano nel periodo successivo al fatto, è stato intercettato a Pioltello, dove si era trasferito nella speranza di non essere identificato e quindi arrestato, prima di essere acciuffato. Quello effettuato a Casale però non è stato l’unico arresto portato a termine negli ultimi due giorni dai carabinieri che operano nella Bassa. A finire in manette è stato infatti anche il 43enne italiano SF. L’uomo, condotto anch’esso in carcere, era in cura nella comunità ‘Fontane’ di Cornovecchio. La misura d’affidamento terapeutica però è stata sospesa proprio nel pomeriggio di ieri. L’uomo è stato prelevato dai militari per dare esecuzione ad un ordine di carcerazione. Il 43enne dovrà quindi scontare 2 anni e 2 mesi di carcere. L’uomo infatti è stato accusato di maltrattamenti e violenza in famiglia e dovrà quindi attendere la metà del 2019 prima di tornare in libertà.

Si trovava invece in cura nella comunità ‘Il Cammino’ di Senna il 50enne residente a Brescia portato anche lui nella casa circondariale di Lodi nel tardo pomeriggio di venerdì. Così come nel caso precedente i carabinieri della stazione di Orio Litta hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione interrompendo la misura d’affidamento terapeutico. L’uomo, accusato di rapina e altri reati contro la persona, è stato prelevato dai carabinieri della stazione di Orio Litta.