Lodi, 31 maggio 2014 - Un altro detenuto, un italiano di circa 40 anni, è stato scarcerato per errore ieri mattina dal carcere di Lodi. L’uomo, così come gli era stato indicato al momento dell’uscita dalla prigione, si è presentato a metà pomeriggio dai carabinieri di Rozzano. E qui è stato trattenuto e riaccompagnato in cella. Molto probabilmente i militari erano già stati preallertati dalla struttura di Lodi, dove ci si era resi conto dell’errore.

Non è stato, in questo caso, uno scambio di persona come era avvenuto a inizio anno, ma di una errata valutazione di un provvedimento. «È il terzo episodio di scarcerazione sbagliata da febbraio che avviene nella casa circondariale di Lodi — dichiara il segretario provinciale Ugl Enzo Tinnirello —. Auspico che non sia il personale di polizia penitenziaria a pagare questo errore che è riconducibile al clima di tensione e di stress che si vive all’interno da troppo tempo. Appare quanto mai necessario e urgente l’avvicendamento dell’attuale direttrice onde smantellare l’attuale assetto dell’istituto e ridare respiro alla polizia penitenziaria». Intanto le organizzazioni sindacali degli agenti di polizia penitenziaria di tutta la Lombardia fanno quadrato e si schierano dalla parte del personale che dall’inizio dell’anno chiede la rimozione della direttrice, Stefania Mussio.

E minacciano l’interruzione di tutte le trattative sindacali in regione e un sit-in davanti al Provveditorato lombardo di via Azario. Sappe, Uil Pa, Osapp, Sinappe, Fns-Cisl, Ugl Polizia Penitenziaria, Fsa-Cnpp, Fp-Cgil hanno sottoscritto un documento che è stato inviato a al capo dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria di Roma, Giovanni Tamburino ed altri vertici dell’amministrazione penitenziaria della Capitale e di Milano.

Il personale di Polizia penitenziaria lamenta mancanza di corrette relazioni sindacali, grave situazione organizzativa e di carichi di lavoro, aggravarsi di sanzioni disciplinari a carico degli agenti, carenza di sicurezza e igiene, mancata considerazione all’aggiornamento. «Chiediamo determinazioni urgenti — aggiungono i sindacati —. In assenza di una risposta entro 10 giorni dalla presente si chiede fin da adesso un incontro con il capo del Dipartimento annunciando che allo scadere del decimo giorno sarà proclamato lo stato di agitazione con sospensione di tutte le trattative e sit-in di protesta a Milano». Intanto il segretario generale del Sappe, Donato Capece, si dice soddisfatto «perché l’intervento chiesto all’Asl di Lodi per la presenza di cani labrador nel reparto detentivo, si vedono i primi risultati».

«Uno dei due cani da tempo accusava malessere e giovedì finalmente è stato visitato da un veterinario — dichiara —. Qualcuno si è mosso. Il problema non è solo di igiene ma anche di benessere fisico ed etologico degli stessi. Ora attendiamo il sopralluogo dell’ufficio igiene».
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