Lodi, 24 aprile 2014 - Due i casi di esche avvelenate nel Lodigiano che, negli ultimi giorni, hanno richiesto l’intervento della Polizia Provinciale.  Il primo, presso cascina Bruseda, nel comune di Ossago Lodigiano il secondo in località cascina Andreola. "Si tratta di una questione che non va assolutamente sottovalutata, - spiega il Comandante della Polizia Provinciale Arcangelo Miano. - Il posizionamento di esche o bocconi avvelenati crea un serio rischio per tutta la popolazione animale selvatica e domestica, comprese le specie in via di estinzione.  La presenza di sostanze velenose nell’ambiente, inoltre, costituisce un grave pericolo per la popolazione e in particolare per i bambini".

Nel primo caso, la Polizia Provinciale, chiamata dalle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Lodi, è intervenuta a seguito della segnalazione di esche avvelenate, in particolare  mais di colorazione anomala. Sul luogo è stata poi rilevata la presenza di alcuni capi di fauna selvatica morta, tra cui fagiani, gallinelle d'acqua  e minilepri, oltre che ratti e nutrie morte. Gli animali sono deceduti per avvelenamento da Brodifacoum contenuto nel mais colorato usato come esca.

Nel secondo caso, invece, la Polizia Provinciale è intervenuta in località cascina Andreola a seguito della segnalazione da parte di un privato di esche avvelenate lungo un corso d’acqua. Gli Agenti, infatti, intervenuti sul luogo, hanno accertato la presenza di una grossa quantità di esche avvelenate, in particolare mais e bustine.