Codogno (Lodi), 17 aprile 2014 - Disco rosso per la terapia inalatoria al poliambulatorio ospedaliero di Codogno. Da due giorni è andata in tilt anche l’unica apparecchiatura ancora funzionante tra tutte le sei postazioni realizzate da diversi anni in una apposita saletta al primo piano della struttura. L’improvviso black-out ha irritato i pazienti che non hanno potuto completare la terapia a causa del cattivo funzionamento della pompa di aspirazione delle acque termali. Si sono dichiarate particolarmente mortificate le infermiere che hanno cercato in tutti i modi di far funzionare le apparecchiature senza però riuscirvi. L’altro ieri sempre nel tentativo di risolvere le disfunzioni delle apparecchiature che diffondono vapore e aspirano acqua curativa da bottiglie fatte arrivare appositamente da Tabiano Terme, sono interventi in città i tecnici addetti alla manutenzione che comunque non hanno potuto far nulla e si sono dovuti arrendere.

Per risolvere i problemi è stato suggerito di interpellare direttamente la ditta “Faset - inalatori termali” che a suo tempo aveva installato le sei postazioni chiedendo la fornitura di pezzi di ricambio o il rinnovo completo. Il disservizio della terapia inalatoria crea comunque una macchia nera nell’ambito dei servizi ambulatoriali prestati in città. In questo periodo le richieste di inalazioni da parte dei pazienti sono piuttosto limitate, ma nelle settimane scorse si era registrato un vero pressing che aveva indotto il personale infermieristico ad effettuare sedute anche al mattino.  Molti utenti sono veramente spazientiti, in particolar modo quelli che arrivano da fuori città e si trovano costretti loro malgrado a non poter effettuare la terapia inalatoria. C’è anche chi suggerisce di “gettare la spugna” dichiarando ufficialmente la temporanea sospensione del servizio in attesa del ripristino delle apparecchiature o ancora meglio del loro rinnovo.