Lodi, 16 aprile 2014 - «Non ho mai fatto alcun tipo di pressione su nessuno dei miei ragazzi. Negli ultimi cinque anni la mia famiglia è andata pian piano sgretolandosi, a causa di questi processi. Abbiamo dovuto cambiare casa e riprovato a dare tranquillità alla nostra vita». A settembre saranno già passati quattro anni dalla prima sentenza che ha scagionato Anna Interlandi Parini dall’infamante accusa di aver maltrattato i suoi 16 bambini(avuti in affido), più una figlia naturale, all’epoca dei fatti minorenni. L’assoluzione per la Interlandi sembrava la fine di un incubo,culminatocon il carcere per suo marito Davide Parini, accusato nel 2008 da uno dei ragazzi più grandidi averlo violentato, ma che il giudice ha assolto con formula piena a novembre del 2009. Salvo un ricorso in Appello, presentato dalla Procura di Lodi, ancora in corso.

Dopo la vicendagiudiziaria, ad Annadei «suoi figli», come li chiama lei, che vivevano insieme in una casa di Castiglione d’Adda, «ne sono rimasti due». Nel frattempo, due assoluzioni in aula e un nuovo processo, del quale ieri era prevista un’udienza nel tribunale di Lodi, perché la Interlandi è accusata di aver spinto i bambini a dire il falso al giudice. Intanto, lei e suo maritosi sono trasferiti a Cremona e della loro “super famiglia” resta solo il ricordo.

Ieri è stato aggiunto un altro tassello prima della sentenza definitiva, per un altro filone processuale, che vede alla sbarra AnnaInterlandi Parini e Gloria Forcella, ragazza che si occupava di dare ripetizioni ai ragazzi e che ha frequentato per cinque anni la casadei Parini. Per loro l’accusa è di aver obbligato i minori chiamati a testimoniare in tribunale durante il processo all’allora“capofamiglia” Davide, a dichiarare il falso alle domande del giudice. Durante l’udienza sono stati ascoltati prima i teste chiamati dalla difesa, tra cui una delle figlie, poi hanno rilasciato dichiarazioni spontanee le due imputate.

«Da quando i ragazzi ci sono stati tolti —ha detto la Interlandi —siamo stati tutti male. Da parte mia non ci sono mai state pressioni sui ragazzi a testimoniare il falso nel processo a mio marito. I ragazzi hanno detto tante bugie solo perché hanno avuto paura. La situazione eradifficile: mio marito in galera e i miei figli stavano soffrendo il fatto di essere stati allontanati dalla loro casa. Normale che fossero presi dall’emotività del momento». La donna è scoppiata a piangere durante la deposizione. Ora si attende la sentenza del giudice, la terza in pochi anni, dopo l’estate.