Arese, 29 marzo 2014 - Su Lavinia Simona Ailoaiei le fascette serracavo potrebbe averle usate in una precedente occasione. Fra le ipotesi di reato che la Procura ascrive ad Andrea Pizzocolo nel notificargli la chiusura delle indagini con l’imputazione di omicidio premeditato, si aggiunge l’aggravante. Pizzocolo, infatti, il gioco delle fascette con la 18enne romena, conosciuta su Internet con il nick di Dora e trovata strangolata il 7 settembre scorso in un campo nel lodigiano, lo aveva già tentato in una precedente occasione. Un ulteriore elemento presumibilmente emerso da un video scovato fra i 700 gigabyte di filmati sessuali (50 film, di un’ora e mezzo ciascuno, più decine di cortometraggi) girati da Pizzocolo a insaputa delle prostitute. Sono più di 70 le donne filmate.

Tutto ancora da appurare per gli avvocati del 41enne che devono ancora valutare il fascicolo della Procura. Potrebbe dunque tornare anche il sospetto che l’omicida volesse girare uno snuff movie, quel tipo di film che terminano con la morte di una persona dopo torture e che vengono venduti a prezzi esorbitanti sul mercato illegale. Questo spiegherebbe la fredda follia mostrata da Pizzocolo, che si è ripreso mentre strangolava Lavinia e durante lo stupro ripetuto del cadavere. E poi ha conservato i video che lo incastrano. Davanti ai giudici il 41 enne aveva preferito tacere. Il giorno del suo arresto aveva invece raccontato che la diciottenne aveva cominciato a sentirsi male dopo che lui le aveva stretto le fascette al collo senza più riuscire ad aprirle, dichiarando che si era trattato di un gioco erotico finito male.

di Monica Guerci

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