Lodi, 27 marzo 2014 - Via libera dal Consiglio comunale alla proposta avanzata dal sindaco di Lodi Simone Uggetti sulla possibilità di rinunciare al segretario generale. È la prima volta in Italia che un Comune vuole eliminare la figura di “garante dell’ente”. Al suo posto, si chiede che sia nominato un dirigente scelto dal sindaco. Con un risparmio stimato da Palazzo Broletto in circa 200mila euro all’anno. Ora la parola passa al ministero dell’Interno ed all’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) che dovranno approvare o meno la proposta avanzata dal Consiglio comunale laudense. Nell’assemblea dell’altra sera è stato fatto il primo, concreto passo verso la cancellazione della figura del segretario generale, definita ormai desueta dal sindaco Uggetti che quasi un anno fa aveva lanciato un appello in questo senso sulle pagine de Il Giorno.

L’atto di rinuncia al segretario comunale è arrivato nello stesso giorno dell’insediamento di Luigi Terrizzi, nuovo “controllore di legalità” a Palazzo Broletto, nomina che il sindaco dice essere «obbligatoria per legge». Sono bastati 14 voti favorevoli per portare all’attenzione di Anci e ministero dell’Interno una battaglia su cui Uggetti ha puntato molto. «In questi quattro mesi di assenza del segretario generale a Lodi — ha ripetuto Uggetti in sala consiliare — abbiamo risparmiato decine di migliaia di euro e i servizi non hanno subito disagi. Vogliamo eliminare la burocrazia dagli apparati locali. La presenza di una personalità come quella del segretario generale non è fondamentale. L’Italia è comunque un Paese dove la corruzione esiste a prescindere da questa figura di garanzia».

La scelta lascia però perplessi i consiglieri di opposizione. «Una balla pazzesca — ha replicato Maggi, consigliere di Forza Italia —. Finora il sindaco ha sparato cifre non veritiere sul guadagno di una figura, quella del segretario, che ricopre un ruolo di garanzia fondamentale per l’ente. Io voterò contro l’ordine del giorno. Visto che si vuole risparmiare perché non iniziare dall’addetto stampa? Il suo ruolo può tranquillamente essere coperto dall’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico, ndr)». Scarsa convinzione anche tra le fila della maggioranza: voti di astensione da Sel e Lodi comune solidale (tranne il consigliere Daccò, che ha votato a favore).

«Nel momento in cui mancasse il segretario generale la figura del sindaco diventerebbe un ruolo centrale e non “controllabile”. Certo si semplifica, ma a quale prezzo?», si è chiesto Stefano Cassani, consigliere di Lodi comune solidale. Si è astenuta anche la Lega. «Siamo disponibili a rivedere i costi e affrontare il tema delle autonomie territoriali — ha detto Alberto Segalini, capogruppo del Carroccio —. Speriamo che il parlamentare Lorenzo Guerini possa aiutarci a cambiare qualcosa». Accolto contro ogni aspettativa, seppur con qualche modifica, l’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 stelle che porterà anche Lodi il “protocollo della legalità” già adottato dal Comune di Merlino per combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti.

La Giunta avrebbe fatto pressioni affinché fosse ritirato l’ordine del giorno, poiché già presente nel programma dell’amministrazione, ma senza successo. Dopo una riunione tra i capigruppo, è scoppiata la bagarre in aula. Nel mirino la paternità dell’emendamento che chiede di modificare il protocollo dopo trattative con sindacati, ordini professionali e associazioni di categoria. Secondo la maggioranza è «frutto del lavoro degli assessori», invece per l’opposizione è «il risultato di un confronto tra tutte le parti». «In Consiglio comunale stanno succedendo cose mai viste — attacca Adele Burinato, consigliere della lista civica Cominetti sindaco —, sembra di essere sul set di un film porno/horror. La Giunta continua a fare proprie cose che vengono proposte dalla minoranza».