Lodi Vecchio (Lodi), 24 marzo 2014 - «Clandestini in albergo, italiani sotto i ponti». Ieri la Lega Nord ha organizzato un sit-in di protesta davanti al “Laus Residence”, in via Nazioni Unite a Lodi Vecchio, struttura che da venerdì mattina ospita 40 profughi originari in larga parte di Gambia e Senegal. I rappresentanti lodigiani del Carroccio sono scesi in strada per dire il loro “no” alle «invasioni clandestine». «Facciamoci un piacere, rimandiamoli a casa»: recitava un lungo striscione sostenuto da una trentina di manifestanti. Nel mirino dei leghisti anche il modo con cui si è deciso di “far arrivare” nel Lodigiano, per i prossimi tre mesi, una parte dei 500 immigrati clandestini giunti in Lombardia nelle ultime ore e che sono stati protagonisti dell’ennesimo “viaggio della speranza” verso il Belpaese.

A quanto pare nessuno sapeva della decisione presa dalla Prefettura di Lodi che ha dato il via libera ad accogliere i clandestini, in “solitudine”, dopo la chiamata da Roma. «Abbiamo appreso dell’arrivo di altri clandestini nel nostro territorio — ha detto Flavio Parmesani segretario provinciale del Carroccio e sindaco di Casalpusterlengo —, solo quando erano ormai alloggiati nel residence. Domani incontreremo il prefetto di Lodi Antonio Corona e gli confermeremo la decisione presa dal partito. I comuni dove la Lega Nord è al comando o fa parte della maggioranza, non ospiteranno clandestini».

Questa nuova ondata di profughi nel territorio lodigiano, è diventata l’occasione per i rappresentanti locali del Carroccio, di tirare fuori dal cassetto alcune battaglie che negli ultimi anni avevano sempre sostenuto, come il reato di clandestinità. «La politica del Mare nostrum — ha aggiunto Guido Guidesi deputato leghista — è stato un fallimento. Il numero di barconi in arrivo è in costante aumento. Il Governo ha dimostrato di non preoccuparsi dei cittadini italiani. Anziché pagare i soggiorni agli stranieri clandestini credo debba trovare i soldi per finanziare la cassa integrazione ai tanti lavoratori onesti che sono in difficoltà. Questo è razzismo verso gli italiani. Perché non chiudere le frontiere, come successo in Svizzera, e provare davvero a rilanciare l’economia dell’Italia?».

Il consigliere regionale Pietro Foroni ha sostenuto che si tratta di una scelta “fuori dalla realtà”, poi ha attaccato il Governo: «Renzi si permette di fare alloggiare profughi, che poi diventano di fatto clandestini, a spese nostre, quando l’attuale crisi economica è vissuta sulla loro pelle anche da molti cittadini lodigiani. La disoccupazione è sempre più in crescita».